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Valentino Bompiani è nato ad Ascoli Piceno il 27 settembre 1898, è stato un editore, scrittore e drammaturgo italiano. Primogenito di una coppia della media borghesia marchigiana. La sua infanzia fu molto movimentata, infatti il padre, militare tra i più importanti dell’esercito, costrinse Valentino e la sua famiglia nel giro di pochi anni a continui trasferimenti da una parte all’altra dell’Italia umbertina.
Fu in quel periodo che, durante un soggiorno a Roma, il ragazzo venne iniziato dai suoi cugini alla letteratura italiana e straniera, divenuta da quel momento in poi una delle passioni principali della sua vita.
La prima collana lanciata si intitola “Libri scelti per servire al panorama del nostro tempo” e accoglie testi di Roosevelt, Ford fino ad Hilter. Nel comitato editoriale sono presenti nomi illustri, tra i quali ricordiamo Cesare Zavattini, Bruno Munari e Ugo Dettori.
Per quasi quarant’anni Valentino diresse la sua casa editrice, dividendola in due filoni ben distinti; collane letterarie e raccolte enciclopediche.
Mentre alle seconde si può ascrivere il “Dizionario Letterario delle Opere, dei Personaggi e degli Autori di tutti i tempi” che con la monumentale “Enciclopedia Pratica Bompiani” fu uno degli apici della carriera dell’editore, le collane furono circa una ventina ed ebbero spesso una vita molto travagliata.
Bompiani era molto legato ai suoi autori, tra cui ricordiamo Alberto Moravia, che dopo aver pubblicato con la Alpes e la Mondadori sarebbe diventato l’autore di punta della casa editrice, Elio Vittorini, a cui si deve nel 1942 l’antologia “Americana” che venne censurata dal fascismo per il suo atteggiamento filostatunitense, e i meridionali Vitalano Brancati e Corrado Alvaro, grandi amici di Valentino.
Inoltre dal 1946 fino al 1971 Bompiani fu l’editore di “Sipario” la più famosa rivista italiana di teatro del novecento.
Ma nel 1972 il crollo verticale delle vendite costrinse l’editore ad una dolorosa scelta, cedere la Bompiani, con il suo catalogo, alla Rizzoli, da sempre storica rivale di Valentino.
Verso il Natale del 1991 l’editore, ormai vecchio e stanco, scrisse “Addio agli amici” un piccolo e struggente memoir in cui ricorda 78, tra autori e semplici collaboratori, che avevano collaborato con lui durante gli anni della grande Bompiani.
Fu quasi un presagio della fine imminente; infatti pochi mesi dopo, il 23 febbraio del 1992, Valentino mori nella sua casa di Milano, confortato dalla moglie con le due figlie.
Oggi le sue spoglie riposano nel Monumentale di Milano, a pochi passi da dove si trovava la prima sede della sua casa editrice.