MARIA VITTORIA BARAVELLI, IL MONDO NON MERITA LA FINE DEL MONDO. STORIE, ARTE E ALTRI INCANTI (RIZZOLI ILLUSTRATI, PP 224, EURO 22.90). Un personale atlante di bellezza, dall’antichità a oggi, con accostamenti inediti e paralleli inaspettati che spazia dal cinema, alla fotografia, alle installazioni. Arriva in libreria il volume ‘Il mondo non merita la fine del mondo. Storie, arte e altri incanti’ della giovane critica d’arte e curatrice di mostre Maria Vittoria Baravelli, dedicato al potere salvifico dell’arte e alla sua capacità di farci vivere mondi nuovi e sconosciuti, pubblicato da Rizzoli Illustrati.
“Le opere d’arte sono così. Ci chiamano a sé, vogliono rubare la nostra attenzione, come sirene che cantano, ci ammaliano e ci confondono. Finché esisterà l’arte, come incanto, memoria, bellezza e richiamo all’infinito, il mondo non merita di finire” dice l’autrice. La vera regola, imperturbabile al tempo e ai cambiamenti, per Baravelli è che l’espressione artistica deve essere sperimentata dal vivo, nei musei, alle mostre. Accanto all’energia e alla possibilità di diffusione che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione, l’autrice resta fermamente convinta del valore dell’arte incontrata di persona, che ci entra dentro e non ci abbandona più. Il mondo non merita la fine del mondo diventa così un viaggio nella vita di capolavori, da La lattaia di Vermeer alla Monna Lisa di Leonardo da Vinci, da La vetrina di Romi di Robert Doisneau alla Venere di Milo accostata a un’immagine di Eva Green in The Dreamers di Bernardo Bertolucci, che non finiscono mai di parlarci, alla scoperta di cosa ci colpisce davvero quando contempliamo un’opera d’arte e questa sembra avvicinarci ai suoi segreti.
Nata a Ravenna nel 1993, Maria Vittoria Baravelli, che è membro del consiglio di amministrazione del Mar, Museo d’Arte della Città di Ravenna, ha curato fra l’altro le mostre ‘Roma negli occhi. Fotografie di Gabriele Basilico”, a Palazzo Velabro a Roma, ‘Mario De Biasi e Milano’, in collaborazione con gli archivi Mondadori, al Museo Diocesano di Milano e ‘Vincent Peters Timeless Time’ a Palazzo Bonaparte a Roma.