La sua voce estesa di tenore chiaro, unica per morbidezza, lucentezza e perfezione tecnica, unita ad innate doti comunicative, gli apre le porte dei più grandi teatri del mondo. Nel 1965 il suo esordio alla Scala sempre in “La Boheme” con Mirelli Freni e Karajan è un trionfo. Il 17 febbraio 1972, al Metropolitan Opera di New York, Pavarotti interpreta “La Figlia del Reggimento” ed entra nella leggenda: per la prima volta un tenore interpreta a voce a piena i nove do dell’aria. Il pubblico va in visibilio, il tenore riceve 17 chiamate ed ovazioni al sipario. I successi si susseguono in tutto il mondo fino alla fine degli anni Ottanta.
Nel 1990, insieme a Josè Carreras e Placido Domingo, il maestro dà vita a “I Tre Tenori” , imponendosi in breve tempo come fenomeno musicale. Nel 1991 Luciano Pavarotti seduce altre 250 mila persone con un grande concerto a Hyde Park di Londra, trasmesso in mondovisione. Il successo dell’iniziativa londinese si ripete nel 1993 al Centra Park di New York , dove approda una folla di mezzo milione di spettatori. Sulla scia di una popolarità planetaria, il Maestro ha istituito il “Pavorotti & Friends”, invitando artisti di fama mondiale del pop e del rock per raccogliere fondi a favore di organizzazioni umanitarie internazionali.
Luciano Pavarotti ha oltrepassato i quarant’anni di carriera, una carriera intensa e piena di successi, offuscata solo da qualche ombra passeggera (ad esempio la celebre “stecca” presa alla Scala, un teatro peraltro dal pubblico particolarmente difficile ed implacabile). Nulla sembrava d’altronde incrinare mai l’olimpica serenità del Maestro, forte di una piena soddisfazione interiore che gli ha fatto dichiarare:
“Penso che una vita spesa per la musica sia una vita spesa in bellezza ed è a ciò che io ho consacrato la mia vita“.