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Il 26 novembre del 1909 nasce il drammaturgo e saggista Eugène Ionesco a Slatina, in Romania, da padre romeno e madre francese. Trasferitosi l’anno seguente a Parigi con i genitori, dopo la Prima Guerra Mondiale si sposta nella Mayenne, nel piccolo villaggio Chapelle-Anthenaise, anche a causa della sua anemia.
Tornato a Parigi, scrive un dramma patriottico, la sua prima pièce, nel pieno dell’adolescenza. In seguito i suoi genitori divorziano: nel 1925, quindi, Eugène ritorna in Romania, dove svolge gli studi secondari e impara il romeno.
Nel 1929, benché la sua volontà sia quella di diventare un attore, su impulso del padre si iscrive all’Università di Bucarest.
Negli anni successivi di dedica alla scrittura, sia di articoli di critica che di versi poetici; nella sua critica letteraria, in particolare, si scaglia contro il romanziere Camil Petresco e contro i poeti Ion Barbu e Tudor Arghezi, i più importanti letterati della Romania, per poi esaltarli successivamente: ciò gli serve a dimostrare, nel saggio “Nol”, l’identità dei contrari e la possibilità di sostenere al tempo stesso due tesi opposte.
Segnalatosi nella prima metà degli anni Trenta come un promettente esponente dell’avanguardia romena, nel 1934 Eugène Ionesco pubblica il saggio “Nu”, e due anni più tardi si sposa con Rodica Burileano.
Quindi comincia a insegnare pedagogia in un liceo di Bucarest; ottenuta dal governo romeno una borsa di studio che gli permette di scrivere a Parigi una tesi dedicata ai temi del peccato e della morte nella poesia francese successiva a Baudelaire, fa ritorno nella capitale francese nel 1938.
Tra il 1941 e il 1944 (anno in cui diventa padre di Marie-France) è impiegato presso l’ambasciata romena nel governo collaborazionista di Vichy. Nel 1950 porta a termine la sua prima opera teatrale, intitolata “La cantatrice calva“, che viene messa in scena per la prima volta nel maggio di quell’anno al Theatre des Noctambules: l’opera, pur incuriosendo la critica e il Collegio di patafisica, si rivela un notevole insuccesso per il pubblico.
Nonostante ciò, l’autore non si lascia scoraggiare, e negli anni successivi realizza numerose altre pièces: tra queste, il dramma comico “La Leçon”, “Les Chaises”, “Disarticolazione del linguaggio“, “Proliferazione degli oggetti“, “Descrizione di un mondo inquietante e assurdo” e “Amédée, ou comment s’en débarasser”, nel quale viene messa in scena una coppia in crisi che non è in grado di ammettere che l’amore è morto.
Alla prima metà degli anni Cinquanta risalgono anche “Visione onirica del reale” e “Introspezione psicoanalitica molto profonda“. In queste prime opere, Ionesco si rivolge in particolar modo al pubblico della Rive Gauche; nel 1955, però, “Improptu de l’Alma”, con il quale l’autore si mostra personalmente in scena, tenta di soddisfare il pubblico della Rive Droite, venendo rappresentato nello Studio degli Champs-Elysées.
Intanto, Ionesco ottiene un grande successo grazie a “La cantatrice calva“, nel frattempo riscoperta e messa in scena ininterrottamente in un teatro del Quartiere latino, il Theatre de la Huchette.
Nel 1958 l’autore pubblica “Il rinoceronte“, che da un lato gli garantisce un successo straordinario, ma dall’altro lato gli porta critiche severe e accuse di conformismo: nell’opera, il protagonista Bérenger, un piccolo funzionario, tenta di opporsi ai rinoceronti (simbolo dei regimi totalitari che si impongono con il loro potere e fanno sì che anche i cittadini a loro volta assumano le sembianze delle bestie) senza riuscirci.
Ionesco si rivela, negli anni successivi, un autore molto prolifico: tra il 1960 e il 1963 scrive “Apprendre à marcher”, L’oeuf dur”, “Délire à deux”, “L’avenir est dans les oeufs”, “Le roi se meurt”, “La photo du colonel”, “La colére” e “Le piéton de l’air”.
Nel 1964 Eugène Ionesco porta a termine “Exercices de conversation et de diction française pour étudiants américains” e “La soif et la faim”, mentre all’anno più tardi risale “Pour préparer un oeuf dur”. Successivamente, la sua produzione si dirada: tra il 1966 e il 1975 vengono pubblicati “La lacune”, “Jeux de massacre”, “Macbett”, “Ce formidable bordel!” e “L’homme aux valises”; del 1980 è “Voyage chez les morts”.
Nel 1989 Ionesco inaugura la sessione pubblica che il Parlamento Europeo ha organizzato in materia di violazioni di diritti dell’uomo compiute nel corso del regime comunista in Romania; tre anni più tardi si iscrive al Partito Radicale Transnazionale, su invito di Marco Pannella.
Eugène Ionesco muore il 28 marzo 1994 a Parigi all’età di 83 anni: il suo corpo viene sepolto nel cimitero di Montparnasse.