Voglio raccontare di come ho preso coscienza del mio corpo di donna adulta e di quanto ne fossi disgustata e terrorizzata. Di quella volta che, durante uno stage, mi hanno toccato il didietro, di quando ho dovuto dare prova di me in una riunione piena di cinquantenni, e della serata di gala in cui ho sfoggiato il naso più rosso e pieno di croste che si sia mai visto.
da Non sono quel tipo di ragazza, Lena Dunham
Con l’avvicinarsi della Festa della Donna, oltre a valanghe di mimose, spuntano fuori opere d’arte, canzoni, poesie, libri, quadri che rappresentano la figura femminile.
Abbiamo raccolto dei libri di vario genere scritti da autori e autrici provenienti da epoche diverse, e speriamo di riuscire a regalarvi uno spunto di lettura e di riflessione su ciò che significa essere donna.
La storia parla di Marta, scacciata dal marito perché accusata di averlo tradito, che si dovrà ricostruire una vita a Palermo, lontana dalla sua città natale. Qui incontrerà l’uomo che ha scatenato le maldicenze della gente e l’ira del marito. Marta cadrà tra le sue braccia, ma quando il tradimento accade davvero, il consorte che l’aveva abbandonata decide di riprenderla con sé, convincendosi dell’innocenza della donna.
Il romanzo è suddiviso in due parti, “Infanzia” e “Adolescenza”, ed è dedicato alla storia di due bambine, Elena (Lenù) e Raffaella (Lila), di un quartiere della periferia di Napoli. Entrambe molto intelligenti, insofferenti delle rigide regole di comportamento del rione dove abitano, negli anni dell’infanzia si legano di un’amicizia stretta; con la fine della scuola elementare, però, le loro vite si separano, perché per ragioni economiche il padre di Lila, calzolaio, non può farle proseguire gli studi; il padre di Lenù, usciere comunale, riesce invece a permettere alla figlia di continuare alla media, poi al ginnasio. I percorsi delle due ragazzine continuano però ad intrecciarsi, la loro amicizia si fa via via più conflittuale e si trasforma ancor più quando intervengono le prime complicazioni sentimentali.
Brillante studentessa di provincia vincitrice del soggiorno offerto da una rivista di moda, a New York Esther si sente «come un cavallo da corsa in un mondo senza piste». Intorno a lei, l’America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta: una vera e propria campana di vetro che nel proteggerla le toglie a poco a poco l’aria. L’alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell’elettroshock.
Maria, protagonista del romanzo, ritrova se stessa attraverso la sua carne, scoprendo l’amore sensuale, emotivo e spirituale. La ragazza, che desiderava diventare una ballerina di samba, vedrà il suo sogno cadere in mille pezzi a Ginevra, dove al posto della fama incontrerà la strada.
Dirompente e disincantato, ma anche testimonianza dell’eterno lato fragile e sognante dell’adolescenza femminile, il romanzo scandalizzò l’America rivelando la disperata solitudine nascosta dietro la vita nei collegi per ragazze di ottima famiglia e la sua scintillante mondanità, e affrontando argomenti tabù come omosessualità, abuso di alcol e suicidio giovanile.
Ambientato durante la rivoluzione russa scoppiata sotto il regno di Caterina II, il protagonista del romanzo è Pëtr Andréevič Grinëv, giovane militare degli ussari.
Pëtr si innamora della figlia del capitano della fortezza in cui presta servizio, Maša. Sboccia l’amore tra i due e continua a crescere, nonostante i contrasti di un “amico” del ragazzo. L’avanzata dei rivoltosi è sempre più pressante e Pugačëv raggiunge la fortezza uccidendo il capitano e sua moglie. Pëtr viene risparmiato, ma accusato di tradimento dal governo arrestato e condannato a morte. Sarà solo con l’intervento di Maša che cambierà la sorte degli eventi.
Questo libro di poesie riguarda principalmente la sopravvivenza e la gestione di diverse situazioni della vita. È suddiviso in 4 sezioni, ognuna delle quali affronta un tema diverso. Sono rispettivamente “La ferita, L’amore, La rottura e La guarigione”. La maggior parte delle poesie e della prosa sono accompagnate da illustrazioni che Rupi Kaur ha disegnato per intrecciarsi con le sue parole.
Con spirito graffiante, in questo libro Lena Dunham ci racconta delle sue esperienze fin troppo simili alle nostre: innamorarsi, sentirsi sole, essere in sovrappeso di quattro chili mangiando solo cibi sani, dover dare prova di sé in una stanza piena di uomini che hanno il doppio dei tuoi anni, tenersi vicine le amiche, perdere pessimi fidanzati, trovare il vero amore, ma soprattutto avere il coraggio di essere se stesse. Nella speranza che ammettere i suoi errori – accettare un lavoro sottopagato e umiliante, invaghirsi dei bad boys, trovarsi a letto con tipi da cui vorresti scappare alla velocità della luce – impedirà a noi di farli.
Nell’ottobre del 1928 Virginia Woolf viene invitata a tenere due conferenze sul tema “Le donne e il romanzo”. È l’occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività letteraria. Il risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione, attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura. Come poteva una donna, si chiede la scrittrice inglese, dedicarsi alla letteratura se non possedeva “denaro e una stanza tutta per sé”? Si snoda così un percorso attraverso la letteratura degli ultimi secoli che, seguendo la simbolica giornata di una scrittrice del nostro tempo, si fa lucida e asciutta riflessione sulla condizione femminile.