La ricerca del giorno su #babelezon
Rita Levi Montalcini è nata il 22 aprile del 1909 a Torino. E’ stata una neurologa, accademica, insignita del Premio Nobel per la medicina nel 1986.
Entrata alla scuola medica di Levi all’età di vent’anni, si laurea nel 1936. Fermamente intenzionata a proseguire la sua carriera accademica come assistente e ricercatrice in neurobiologia e psichiatria, è costretta, a causa delle leggi razziali emanate dal regime fascista nel 1938, ad emigrare in Belgio insieme a Giuseppe Levi.
La passione per la sua materia comunque la sospinge e le dona la forza per andare avanti tanto che continua le sue ricerche in un laboratorio casalingo.
Sono anni assai travagliati per il mondo e per l’Europa. Infuria la seconda guerra mondiale ed è assai difficile trovare luoghi dove poter stare tranquilli, molto meno intraprendere delle ricerche.
Nel suo girovagare, nel 1943 approda a Firenze, dove vive in clandestinità per qualche anno, prestando fra l’altro la sua collaborazione come medico volontario fra gli Alleati.
Finalmente, nel 1945 la guerra finisce, lasciandosi alle spalle milioni di morti e devastazioni inimmaginabili in tutti i Paesi.
Dopo così lungo peregrinare senza un porto sicuro in cui rifugiarsi, Rita torna nella sua città natale (giusto poco prima dell’invasione tedesca del Belgio), riprendendo con più serenità le sue importanti ricerche insieme a Levi, sempre attraverso un laboratorio domestico.
Poco dopo riceve un’offerta difficilmente rifiutabile dal Dipartimento di Zoologia della Washington University (St. Louis, Missouri). Accetta, dopo essersi però ben assicurata che potrà proseguire le stesse ricerche che aveva cominciato a Torino. La giovane Rita ancora non sa che l’America diventerà una sorta di sua seconda patria, vivendoci con incarichi prestigiosi per oltre trent’anni (diventerà professore di Neurobiologia), e precisamente fino al 1977.
Le tappe di questa straordinaria ricerca ha portato a risultati altrettanto straordinari. I suoi primi studi (risaliamo agli anni 1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati.
Nel 1951-1952 Rita Levi Montalcini scopre il fattore di crescita nervoso noto come NGF, che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche.
Per circa un trentennio prosegue le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d’azione, per le quali nel 1986 le viene conferito il Premio Nobel per la Medicina (insieme a Stanley Cohen).
Nella motivazione del Premio si legge:
“La scoperta del NGF all’inizio degli anni ’50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell’organismo”.
Dal 1961 al 1969 dirige il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l’Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare.
Dopo essersi ritirata da questo incarico “per raggiunti limiti d’età” continua le sue ricerche come ricercatore e guest professor dal 1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora presso l’Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di Superesperto.
Dal 1993 al 1998 presiede l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana. È membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali l’Accademia Nazionale dei Lincei, l’Accademia Pontificia, l’Accademia delle Scienze detta dei XL, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society.
È inoltre per tutta la vita molto attiva in campagne di interesse sociale, per esempio contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società.
Nel 1992 istituisce, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all’educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a livello universitario. L’obiettivo è quello di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese.
In data 22 gennaio 2008 l’Università di Milano Bicocca le ha assegnato la laurea honoris causa in biotecnologie industriali.
Rita Levi Montalcini muore alla straordinaria età di 103 anni il 30 dicembre 2012 a Roma.