Nella notte dell’11 agosto 1949 una donna fu investita da un tassista ubriaco su una strada provinciale di Atlanta, in Georgia. Il suo nome era Margaret Mitchell ed è l’autrice di uno dei libri più letti al mondo intitolato “Via col vento“, che fu un vero e proprio fenomeno editoriale nell’America di metà Novecento. Ad oggi il romanzo conta oltre 30 milioni di copie vendute in tutto il mondo.
La saggia Margaret era solita dire: “La vita non ha nessun obbligo di darci ciò che ci aspettiamo” una frase che suona come un presagio infausto. Quella notte l’autrice e suo marito John Marsh erano diretti al Peachtree Art Theatre di Atlanta per vedere un film A Canterbury Tale ma non ci arrivarono mai. L’auto sbandò paurosamente travolgendo la Mitchell mentre camminava con il marito a bordo strada. John rimase illeso, Margaret fu travolta. La scrittrice si spense il 16 agosto 1949 al Grady Hospital dopo cinque giorni di agonia.
Oggi vogliamo ricordare Margaret Mitchell attraverso 10 curiosità più esilaranti, emozionanti e intense della sua esistenza, degne di essere raccontate in un romanzo.
Da bambina Margaret fu vittima di un increscioso incidente. La sua gonna in crinolina prese fuoco e rischiò di esserle fatale. La salvarono in tempo e Margaret non riportò alcuna ferita. La madre tuttavia si spaventò così tanto da impedirle di indossare abiti femminili. La giovane Peggy dunque indossava pantaloni, proprio come il fratello Stephens, che per scherzare era solito chiamarla con il nome di “Jimmy”.
Margaret Mitchell nacque l’8 novembre del 1900 ad Atlanta, in Georgia. Era figlia di un avvocato benestante e di una suffragetta, May Belle Stephens. La donna diede alla figlia un’educazione rivoluzionaria in aperto contrasto con i principi patriarcali dell’epoca. Dopo la morte della madre, vittima dell’epidemia di spagnola, Peggy abbandonò gli studi di medicina allo Smith College di Northampton per tornare a casa a occuparsi del padre e del fratello. In quel momento decise fermamente di dedicare la propria vita alla scrittura.
Mitchell iniziò la sua carriera nell’ambito del giornalismo lavorando come corrispondente per l’Atlanta Journal. Scriveva articoli, bozzetti, recensioni. Collaborò a lungo anche con l’inserto domenicale del Sunday Magazine. Scriveva articoli di costume e società e condusse interviste anche a personaggi famosi dell’epoca. Tra i più celebri ricordiamo Rodolfo Valentino.
Appena ventiduenne Peggy sposò Berrien “Red” Upshaw, ma il loro matrimonio durò pochissimo. Red si rivelò essere un uomo instabile e violento. Dopo soli due anni d’unione Margaret chiese il divorzio per sfuggire alle violenze di lui.
Il primo amore di Margaret, il giovane Clifford Henry, morì durante la Prima guerra mondiale. Henry era un ufficiale laureato ad Harvard, appartenente all’alta società. Il loro fidanzamento non era benvoluto dal padre di Mitchell. Scoppiata la guerra, Henry partì soldato e non fece più ritorno.
Soltanto molti dopo anni Margaret Mitchell seppe che l’amato era morto durante una battaglia in Francia.
Nel 1926 Margaret Mitchell fu costretta a letto a causa della rottura di una caviglia. Era afflitta anche da continui dolori all’anca e non riusciva a muoversi né a lavorare. Trascorreva il tempo divorando romanzi, l’uno dopo l’altro.
Un giorno il suo secondo marito, l’agente pubblicitario John Marsh, le regalò una nuova macchina da scrivere. Le disse che era il momento di smettere di leggere libri scritti da altri e di scriverne di suoi.
Seduta al tavolino, battendo sui tasti della nuova Remington, Margaret iniziò la stesura di ciò che sarebbe diventato Via col vento.
La gestazione del romanzo durò circa dieci anni.
Margaret Mitchell non voleva pubblicare il romanzo. Credeva che il suo lungo manoscritto fosse destinato a una lettura privata e familiare. Fu l’amica Lois Dwight Cole a convincerla.
Via col vento fu pubblicato il 30 giugno 1936 dalla casa editrice Macmillan di New York. Il libro vendette oltre un milione di copie in sei mesi e rimase in vetta alle classifiche editoriali per venti mesi consecutivi.
Nel 1937, un anno dopo la pubblicazione di Via col vento, Margaret Mitchell vinse il prestigioso Premio Pulitzer. Divenne una delle autrici più famose d’America. Lo stesso anno fu candidata anche al Nobel per la Letteratura, ma non lo vinse mai.
Durante la Seconda guerra mondiale si arruolò nella Croce Rossa americana diventando istruttrice di primo soccorso. Fu impegnata come infermiera sul fronte, dove cuciva anche camici di ospedale e rammendava le toppe sulle divise dei soldati. Pare che nel tempo libero scrivesse lunghe lettere per i soldati, destinate a tenere alto il morale di quei giovani impegnati in battaglia.
Terminata la guerra ritornò ad Atlanta, ma disse di non voler più proseguire la carriera di scrittrice.
Margaret Mitchell fece predisporre nel suo testamento che tutti i suoi manoscritti venissero distrutti perché non vedessero mai la luce.
Tra questi vi era anche il suo primo romanzo intitolato The Big Four, scritto a soli tredici anni. Parlava di un gruppo di ragazze che vivevano in collegio.
Nel 1995 fu ritrovato un racconto che Margaret aveva scritto a sedici anni. Lo aveva regalato all’amico Henry Love Angel.
Fu il figlio di Henry a decidere di pubblicarlo con il titolo di Lost Laysen, L’isola in fondo al mare. Il romanzo fu pubblicato come l’opera inedita della scrittrice di Via col vento. In quelle pagine alcuni critici rintracciarono il germe narrativo di ciò che sarebbe stato il suo capolavoro.
Di certo Margaret Mitchell non l’avrebbe voluto: aveva cercato di allontanarsi dall’immagine di scrittrice in ogni modo.
Nel corso della sua vita era stata molte donne diverse – l’aspirante medico, la giornalista, la scrittrice di successo, l’infermiera in prima linea – tutte unite dall’identica appassionata forza d’animo, proprio come la sua indomabile Rossella O’Hara.