Un successo editoriale straordinario quello di Harry Potter, dietro soltanto al Maigret di Simenon. La serie di romanzi fantasy, nata dalla penna J. K. Rowling, è stata data alle stampe nel ’97 ed è stata tradotta in oltre 80 lingue, tra cui il latino e il greco antico. Nonostante siano passati più di 20 anni dalla pubblicazione di “Harry Potter e la pietra filosofale”, il primo volume dedicato al maghetto, soltanto qualche mese fa la scrittrice ha chiarito un mistero legato alla strana copertina italiana del libro. Una storia alquanto curiosa…
Tutto è nato dalla domanda su Twitter di un fan, che alla scrittrice ha chiesto se possedesse una copia di tutte le edizioni di Harry Potter, pubblicate nelle diverse lingue. «Sì, le tengo nel mio ufficio», ha replicato la Rowling, che a proposito della cover della prima edizione italiana di “Harry Potter e la pietra filosofale”, ha ammesso: «Ho sempre amato quella copertina perché è così strana. Perché il cappello da topo? Perché il topo gigante con il bavaglio? Non ho mai conosciuto l’illustratore, quindi ancora non lo so». Effettivamente si tratta di elementi che nulla hanno a che fare con la trama del romanzo, ambientata nella scuola di stregoneria di Hogwarts. A sciogliere il “nodo di Gordio” Serena Riglietti, autrice della copertina e di tutte le successive della prima edizione italiana della saga. «Harry non gioca a scacchi con un topo, Harry gioca a scacchi accanto a un topo, ed il giocatore che si trova da quest’altra parte potrebbe essere ognuno di noi, chiunque abbia di fronte la copertina. Anche metaforicamente la partita a scacchi viene usata per dire di qualcuno che si gioca il proprio destino usando l’intelligenza, e questo era il mio augurio all’autrice del libro», ha affermato la Riglietti in un’intervista concessa al sito “Portus”.
«Io ho disegnato non avendo letto il libro e sapendo soltanto che Harry Potter era un bambino che nella scuola di magia avrebbe dovuto affrontare tutta una serie di prove. Una delle prove finali avrebbe potuto mettere in gioco la sua vita. Mi era anche stato detto che gli studenti in questa scuola di magia potevano portare con sé un topo o una civetta. Nient’altro. Ecco quindi il perché degli scacchi e del topo…», ha detto sempre la disegnatrice della copertina. Sul perché del cappello col topo sulla testa di Harry la Riglietti ha detto: «È una delle caratteristiche del mio lavoro, a me piace mettere i cappelli strani sulle teste dei miei personaggi, lo faccio ogni volta che ne ho la possibilità. Io stessa vorrei possedere dei cappelli pazzi! E poi… In questo mondo è così difficile farsi notare!».