Sono Anita Likmeta e Ida Travi le vincitrici della 39/a edizione del Premio letterario “Giuseppe Dessì” che si è concluso questa sera a Villacidro, paese natale del grande scrittore sardo.
La scrittrice di origini albanesi Anita Likmeta, in lizza con Deborah Gambetta ed Helena Janeczek, ha ottenuto il riconoscimento per la sezione Narrativa con il romanzo Le favole del comunismo (Marsilio), mentre la poetessa bresciana Ida Travi, giunta alla finale con Laura Accerboni e Donatella Bisutti, si è aggiudicata la palma per la sezione Poesia, con I Tolki (il Saggiatore).
Assegnati anche i due riconoscimenti annunciati: il Premio Speciale della Giuria, riconoscimento tributato a un autore o a un’opera di vario genere culturale e letterario, è andato ad Alessandro Bergonzoni. Il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, destinato a un personaggio del panorama culturale e artistico per l’attività svolta nell’annualità di riferimento, è stato attribuito a Dori Ghezzi.
“Questa cerimonia – ha ricordato il sindaco di Villacidro, Federico Sollai – chiude un’edizione del premio di altissimo profilo, che per numerose settimane ha posto la cultura al centro delle attività di Villacidro: un susseguirsi di appuntamenti di primo livello che si sono distinti per la qualità, la vivacità e l’eccellenza artistica dei partecipanti”.
Likmeta racconta nel suo romanzo d’esordio il periodo di tumultuosa transizione politica, economica e sociale nell’Albania di fine Novecento, dopo i quarant’anni del regime di Enver Hoxha.
La protagonista è Ari, che narra in prima persona i suoi anni da bambina cresciuta – a cavallo tra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta – in un villaggio rurale albanese, descrivendo in modo sinceramente ingenuo i disagi che lei e i suoi compaesani si trovano ad affrontare, sullo sfondo delle contraddizioni di un sistema illiberale.
Con la saga poetica premiata oggi, Travi ha portato a termine un vasto ciclo poetico cui ha lavorato ininterrottamente per quindici anni. I Tolki (un’invenzione linguistica giocata sulla sonorità del verbo inglese to talk) sono esseri parlanti e la loro esistenza è marchiata dal linguaggio, il loro mondo parallelo ha molti punti di contatto con il mondo reale, ma allo stesso tempo è un universo “altro”. Nella poesia di Travi, la parola viene riportata alla sua essenza più pura e semplice, grazie a un processo di spoliazione che dona al linguaggio una nuova trasparenza.