Luigi Contu, con “I libri si sentono soli” (La Nave di Teseo) nella sezione Giornalismo, e Ciro Auriemma, con “La lama e l’inchiostro” (Piemme) nella sezione Narrativa, sono i vincitori della quinta edizione del Premio letterario nazionale Salvatore Cambosu.
La cerimonia di consegna si è svolta questa sera a Orotelli, paese natale dello scrittore scomparso nel 1962, esponente della corrente letteraria neorealista sarda.
Un viaggio avventuroso nella storia collettiva d’Italia e in quella, intima, di una famiglia attraverso i volumi accumulati nella biblioteca domestica dall’inizio del Novecento a oggi, nell’opera del direttore dell’ANSA. Un mistero ambientato nella Cagliari del XVI secolo in una storia ispirata alla vita del più grande scrittore spagnolo, l’autore del Don Chisciotte Miguel de Cervantes, nel volume del cagliaritano Auriemma.
Il concorso viene organizzato ogni due anni dalla Fondazione Cambosu e dedicato alla figura del grande intellettuale sardo.
La Giuria del Premio era capitanata dalla presidente Neria De Giovanni e composta da Duilio Caocci, Simona De Francisci, Tiziana Grassi e Dante Marianacci.
Gli altri finalisti: per la sezione Giornalismo, “Iran. Il tempo delle donne”, di Luciana Borsatti, edito da Castelvecchi, e “Un autunno d’agosto” di Agnese Pini, editore Chiarelettere; per la sezione Narrativa, “L’oro degli dei” di Marco Buticchi, edito da Longanesi, e “Grande terra sommersa” di Alessandro De Roma, Fandango editore.
“Nella sezione Giornalismo – afferma la presidente della Giuria – il vincitore Luigi Contu ha saputo ripercorrere attraverso la biblioteca di famiglia, pagine della storia privata e pubblica del nostro recente passato. Nella narrativa il vincitore Ciro Auriemma ci ha regalato un sontuoso romanzo storico dove alla documentata presenza storica a Cagliari di Miguel de Cervantes ha unito la fantasia di un noir avvincente, quasi da cappa e spada”.
La Fondazione Cambosu ha inoltre assegnato il consueto riconoscimento a una personalità che si è distinta per meriti artistici. Premio assegnato al cantautore sardo Piero Marras.