(di Mauretta Capuano) – ROMA, 07 LUG – Ha conquistato tutti Ada d’Adamo con il suo potente libro d’esordio Come D’Aria (Elliot) che l’ha portata alla vittoria del Premio Strega 2023 con 185 voti. La scrittrice e danzatrice, morta a 55 anni il primo aprile 2023, due giorni dopo essere entrata nella dozzina del più ambito riconoscimento letterario italiano, ha saputo della candidatura allo Strega l’ultimo giorno della sua vita. A ritirare il Premio il marito Alfredo Favi che commosso è riuscito a dire: “un premio inaspettato e meritato” e Loretta Santini , editrice della Elliot ha ringraziato “tutti quelli che hanno creduto in questo libro” rifiutato da molti editori.
Commozione e applausi in un trionfo di felicità al tavolo della casa editrice dove sedeva anche Elena Stancanelli che ha candidato il memoir al premio, tutti con un fiore bianco, un lisianthus, che Ada amava tanto. Anche Mario Martone, alla sua prima volta al Premio Strega, grande amico della D’Adamo, aveva un fiore sulla giacca per la sua grande amica che ha scritto un libro che “ha un qualità eccellente di scrittura e ha anche un valore politico” ha detto.
Non ce l’ha fatta Rosella Postorino, già vincitrice del Premio Campiello 2018, che guidava la cinquina, protagonista di un duello all’ultimo voto con Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli) che ha avuto 170 preferenze. L’autrice del bestseller Le assaggiatrici ha dato voce questa volta al prezzo enorme pagato dai bambini di Sarajevo portati in Italia per salvarsi dalla guerra nel luglio 1992.
Scritto durante la malattia Come D’Aria è la voce autentica di una madre che combatte contro un tumore e racconta alla figlia disabile la loro storia. Un intreccio potente, vero e spietato, tra passato e presente che ha creato uno tsunami di consensi dal basso all’alto, che ha vinto anche il Premio Strega Giovani 2023, si è aggiudicato il voto collettivo di Strega off, ha portato alla vittoria un piccolo editore come Elliot e sono già stati acquisiti i diritti di traduzione in Francia.
Non è la prima volta che il Premio Strega viene assegnato postumo: era accaduto con Passaggio in ombra di Mariateresa Di Lascia nel 1995, con il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel 1959 e con Rinascimento privato di Maria Bellonci nel 1986. Ma questa volta la vittoria di Ada d’Adamo è stata accompagnata da qualcosa di magico che si è creato intorno al suo libro: una grande storia d’amore per la vita, per la danza e un invito a considerare ogni istante vissuto come un dono.
Inedita anche l’atmosfera della serata, nell’edizione del ritorno alla normalità dopo la pandemia, con difficoltà a camminare tra i tavoli nel giardino, preceduta da una cena esclusiva al Caffè degli Artisti, prima della diretta al Museo Etrusco di Villa Giulia, trasmessa dalle 22.50 su Rai3 con per la terza volta consecutiva la conduzione di Geppi Cucciari.
Presente il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano tra i nuovi giurati entrati quest’anno fra gli Amici della domenica, insieme all’assessore alla cultura di Roma Capitale Miguel Gotor e al presidente del Maxxi Alessandro Giuli. “Ho sempre seguito il Premio Strega da lettore, da appassionato di libri quindi per me è qualcosa che ho già vissuto anche se non ho mai fatto parte della giuria ma da giornalista gli ho dato sempre spazio” ha detto il ministro. Alla serata anche il sottosegretario Sgarbi che è andato a salutarlo. “Non si tratta di fare o meno pace. Sono una persona per natura molto mite, tranquilla. Una persona civile risponde al saluto, ciò non toglie che io resto sulla mia posizione” ha spiegato il ministro. Al tavolo anche il commissario straordinario alla Buchmesse 2024 Mauro Mazza, il presidente dell’Aie Ricardo Franco Levi e tra i presenti anche l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini.
Terzo di una cinquina tutta al femminile, con per la prima volta quattro donne, Andrea Canobbio con La traversata notturna (La nave di Teseo) ha avuto 75 voti, quarta Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi), 72 voti e quinta Romana Petri con il suo Rubare la notte (Mondadori), 59 voti.
A presiedere il seggio Mario Desiati, vincitore della scorsa edizione, con scarpe fucsia Valentino e una coccarda queer. Il totale dei voti espressi è stato di 561, pari a circa l’85% degli aventi diritto. .