“Mai come in questo periodo sentiamo l’urgenza di riportare a Capri ‘lo spirito dell’isola’: si intenda, il turismo sempre in crescita va benissimo ma non dobbiamo perdere questi momenti di raccoglimento, di pensiero, di avvicinamento a una natura bellissima e piena di contrasti di un luogo dove tanti grandi letterati nel passato si sono rifugiati proprio in nome della libertà di pensiero”. Gabriella Buontempo curatrice del premio Malaparte (e nipote della fondatrice Graziella Lonardi Buontempo), che con Ferrarelle Società Benefit ha rilanciato da 12 anni l’iconico riconoscimento, accoglie lo scrittore cileno Benjamin Labatut, autore di Maniac (Adelphi), un cittadino del mondo nato in Olanda e avi italiani, che sarà premiato domani alla Certosa di San Giacomo.
“Essere riusciti in questi anni, dove tutto sembra essere immagine e consumo rapido, a rilanciare il premio, aver trovato qui terreno fertile, una grande partecipazione che ogni anno aumenta per il nostro cenacolo, è stato difficile e importante.
Ricordo quando parlai del mio sogno, far rivivere il Malaparte, con Raffale La Capria che ne era stato il presidente, e lui con il suo spirito di giovinetto mi incoraggiò. Poi siccome la fortuna aiuta gli audaci c’è stato l’incontro con la famiglia Pontecorvo e con Ferrarelle Società Benefit. Il premio a Labatut è una ciliegina sulla torta in questo percorso, è uno scrittore molto trasversale che parla di temi estremamente complicati rendendoli fruibili a tutti e incontra qui un grande divulgatore come Guido Tonelli. Con i suoi 43 anni è uno dei più giovani premiati, i temi prevalentemente scientifici che tratta sono molto originali. Gli scrittori internazionali sono attratti qui certo dal fascino di Capri ma sopratutto dalla formula creata da Graziella e da Moravia: portare uno sguardo esterno all’interno di una comunità letteraria”.