– PALERMO, 26 GIU – Da Garibaldi all’arresto di Matteo Messina Denaro: si rinnova da oltre 160 anni la storia dei carabinieri in Sicilia. Ora le tappe e le figure più emblematiche di un lungo itinerario rivivono attraverso le tavole degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Il racconto figurato di quella storia compone il volume Virgofidelis edito dalla Fondazione Federico II. D’intesa con la Legione dei carabinieri di Sicilia il libro viene pubblicato in occasione dei 40 anni dell’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Sia la Fondazione che il comando della Legione dei carabinieri hanno attribuito all’iniziativa un valore emblematico. Per Patrizia Monterosso, direttore generale della Federico II, il racconto per immagini curato dagli studenti “amplifica il significato del sacrificio, della responsabilità civile e del senso delle istituzioni riconoscibile nella storia dell’Arma in Sicilia”. Il generale Rosario Castello, comandante della Legione Sicilia, ha sottolineato la “funzione sociale dei presidenti dell’Arma con il loro servizio di prossimità, ascolto e soccorso in favore dei cittadini”. Ai carabinieri va riconosciuto, secondo Gaetano Galvagno presidente della Fondazione Federico II, di avere sostenuto il percorso di crescita civile della Sicilia”.
L’uccisione di Dalla Chiesa viene evocata come uno dei momenti più significativi di una storia cominciata con il decreto di Garibaldi del 14 luglio 1860 che istituisce il Corpo dei carabinieri di Sicilia sotto il comando del colonnello Angelo Calderari. Da allora l’Arma ha conosciuto la Rivolta del sette e mezzo del 1866, la calamità del colera, i terremoti di Messina (1908) e del Belice (1968), i bombardamenti del 1943, lo scontro sanguinoso con il banditismo e naturalmente la lotta alla mafia con la catena di crimini che hanno segnato una pagina cupa della storia d’Italia. .