YASMINA KHADRA, COSA SOGNANO I LUPI? (SELLERIO, PP. 319, EURO 15) Cosa sognano i lupi?, uscito per la prima volta in Italia nel 2001, è ora riproposto da Sellerio, nell’iconica collana La memoria. La storia si svolge ad Algeri, definita in un capitolo “malata”, una città che “vomitava”, “ruttava, grugniva, tutta imbrattata, ansante, con gli occhi stravolti, la bocca piena di bava”. È il ritratto di una città sconvolta dalla violenza.
Yasmina Khadra, pseudonimo di Mohamed Moulessehoul, classe ’55, autore tra i più significativi della cultura araba, con una scrittura viscerale e impetuosa, intrisa di realismo, narra come nascono il fondamentalismo religioso e il terrorismo.
“L’idea di possedere dei titoli di studio non mi entusiasmava per niente”, afferma il protagonista della storia, Nafa Walid, ventenne della casbah col chiodo fisso della celebrità. Vuole diventare un divo del cinema. Ha la stanza tappezzata di poster: James Dean, Alain Delon, Claudia Cardinale.
Nafa è nato in una famiglia povera, ha cinque sorelle, “una madre esasperante a forza di accettare il suo stato di bestia da soma” e “un vecchio padre in pensione, irascibile e cavilloso”. Vivono in una casa di tre stanze che li costringe a stare “gomito a gomito”. Per alcuni, Nafa è solo un “bifolco”, uno che “attinge ai miseri risparmi della madre per comprarsi delle scarpe da ginnastica taroccate”. Un giorno gli capita la possibilità di inserirsi negli ambienti che contano, grazie a un impiego ben pagato come autista presso una famiglia potente.
Quel lavoro però non lo soddisfa e si rivelerà una delusione.
Carico di frustrazione, cercherà di realizzarsi altrove, si rifugerà nella fede, ma imboccherà una strada che lo porterà agli inferi.
La vicenda di Nafa “racconta come, in una successione inevitabile, nasce un terrorista. E, attraverso l’esempio di un dramma sociale che diventa esistenziale, rappresenta l’immagine perturbante di una fede privata dell’attributo della pietà”, spiega Sellerio.