I librai chiedono maggiore attenzione da parte delle istituzioni, “un riconoscimento del ruolo culturale, ma anche sociale che svolgono sui territori”.
Per questo hanno organizzato a Torino un book mob davanti a Palazzo di Città scegliendo simbolicamente la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. In piazza ognuno ha portato un libro e ha letto una pagina ad alta voce.
Le librerie sono in difficoltà: dal 2019 a Torino – ricorda la Sil Confesercenti – sono diminuite del 15,9%, da 132 a 111, in tutta la regione il calo è del 10,7% da 354 a 316. Con il Comune è partito un tavolo e il 23 maggio, dopo il Salone del libro, ci sarà una nuova riunione della cabina di regia. “È un percorso di dialogo costruttivo. Voglio sottolineare il grande sforzo che l’amministrazione sta facendo per il commercio di prossimità. Sappiamo che le librerie non sono solo negozi, ma anche luogo di cultura, di incontro, di confronto e di socializzazione” dice l’assessore al Commercio, Paolo Chiavarino.
“Stiamo lavorando per rinnovare il patto per la lettura a Torino e in Piemonte, l’alleanza tra enti pubblici e gli altri soggetti della filiera del libro e della lettura. La disponibilità della città c’è” sottolinea Stefania Bellitti che guida l’associazione die librai di Torino. Quaranta librai hanno sottoscritto un manifesto, un invito rivolto a lettrici, lettori, giornalisti e operatori culturali a riflettere, raccontare e sostenere chi ogni giorno mantiene viva la rete del libro e della cultura in città: “Non vogliamo più essere invisibili. Chiediamo investimenti strutturali, sostegni concreti, snellimento della burocrazia. Chiediamo di entrare nelle reti culturali insieme a scuole, biblioteche, enti locali, fondazioni. Chiediamo che tutte le librerie, soprattutto quelle nei territori più fragili, abbiano le stesse opportunità.
Non parlate di noi solo quando chiudiamo. Parlatene ora.
Parlatene quando promuoviamo autori esordienti. Quando costruiamo eventi, presentazioni, progetti con le scuole. Quando aiutiamo le persone a orientarsi nel mare di parole e a scegliere con consapevolezza. Perché una libreria è uno spazio di libertà”.