MARCO PATRICELLI, L’OMBRA DEL DUCE (SOLFERINO, PP. 272, EURO 18) ‘L’ombra del Duce’ di Marco Patricelli, edito da Solferino, illustra il rapporto tra Edvige Mussolini e suo fratello Benito. I due erano molti legati, lei era più piccola ma aveva un atteggiamento da “chioccia protettiva” anche nei confronti della nipote Edda. Edvige si trasferisce a Roma nel ’32, si stabilisce “vicino ai fuochi della fucina politica”, conosce “autorità ecclesiastiche di alto livello anche nelle sfere vaticane”. Con la cognata Rachele non va d’accordo, ma esercita un forte ascendente sul Duce: “per lei diventerà una vera e propria professione quella di fare da tramite con Benito, e per il fratello diventerà proverbiale la cartellina gialla dove lei raccoglie ogni genere di richiesta e di supplica, sapendo che Benito l’accontenterà”. Tutti, infatti, si rivolgevano a lei per avvicinare il Duce:”chiunque abbia bisogno di qualcosa si rivolgerà direttamente a lei per ottenerne i favori, le raccomandazioni, i piccoli privilegi, le eccezioni alle regole e i vantaggi di poter arrivare più in alto di tutti operando di sponda”. Il saggio, inoltre, mette a confronto Edvige con la sorella di un altro dittatore: Paula Hitler. Edvige Mussolini e Paula Hitler non si conosceranno mai e ignoreranno tutto l’una dell’altra. “Paula è ultimogenita come Edvige, e come lei è l’unica femmina”. Paula e Adolf, però, non vanno d’accordo:”Paula avrà col fratello un rapporto contorto, senza confronto, senza affetto. Quasi un non-rapporto”, i due dittatori “sono caratterialmente agli antipodi sulla natura e sulla gestione degli affetti familiari”. Se Edvige è presente nella vita del fratello, Paula è esclusa dagli affari di Adolf Hitler, è “compressa, isolata, ignorata” e affermava di aver avuto fin da piccola parecchi motivi per odiare Adolf “perché la mamma lo viziava a mie spese”. Edvige aveva “un aspetto matronale” e Benito “non si farà scrupolo di chiamarla confidenzialmente Edvigiona”. Dice Mussolini all’amante Claretta:”Mia sorella, l’Edvigiona, che pesa tanti chili, è sempre più pazza e mi porta un mucchio di suppliche, poveretta, è tanto cara, le voglio molto bene”. Tra Claretta Petacci ed Edvige si instaurerà “una tipica e acre gelosia femminile di competizione e predominio sull’uomo più potente d’Italia, l’una per legami di sangue l’altra per virtù di letto”. Edvige morì a Roma nel 1952, le sue memorie furono raccolte e trascritte da Rosetta Ricci Crisolini, uscite nel ’57, sono state ripubblicate nel 2023 per Gingko Edizioni.