– L’AQUILA, 21 GIU – Se “Rinascite” è il tema centrale della prima edizione del Festival delle città del Medioevo, al via oggi all’Aquila fino a domenica, l’intervento introduttivo di Franco Cardini, ha messo il capoluogo simbolicamente al centro del dibattito, in relazione alla storia passata, ma anche alla storia recente. “Terremoti, pestilenze e altri cataclismi – ha detto partecipando all’evento inaugurale – hanno causato in questa terra delle gravi perdite economiche, sociali e culturali, pur tuttavia costringendo L’Aquila a rifondarsi e reinventarsi, così da contribuire a definire un’identità propria della gente che vi abita: gente che cade in ginocchio e sa rialzarsi, rapidamente. La storia di questi ultimi anni che hanno fatto seguito al terremoto del 6 aprile non fa eccezione, per quello che ho potuto constatare di persona venendo qui più volte”. Cardini ha ribadito il ruolo centrale della città nell’arco del Medioevo. “Esiste un rapporto strettissimo tra economia pastorale, economia manifatturiera, artigianato di qualità e cultura – ha sottolineato -. Dinamiche che durante il Medioevo fecero di questa città, il secondo centro di culturale e intellettuale nel regno di Napoli, surclassando in alcuni ambiti anche Bari e Palermo”. Allevamento e pastorizia entrarono in relazione con l’industria tessile, attirando in Abruzzo artigiani e produttori. “Il resto – ha ricordato Cardini – lo fecero le produzioni di zafferano, confetti, così come la lavorazione di metalli preziosi, connesse a feste e cerimonie, così come al valore monetario intrinseco che all’epoca corrispondeva a quello reale”. “Questa terra diventò anche un centro importante di raccordo fra l’ovest della costa tirrenica e l’est della costa tirrenica – ha proseguito lo studioso – nonché luogo di grandi idee con personaggi come Celestino V e Cola di Rienzo capaci di influenzare il pensiero di Francesco Petrarca”. Protagonisti della sessione introduttiva, all’Auditorium del Parco, sono stati, tra gli altri, il sindaco Pierluigi Biondi, il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, i professori Alfonso Forgione e Amedeo Feniello.
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