Il premio letterario internazionale Città di Castello sarà l’unico concorso in Italia ad avere una sezione permanente riservata a tutte le recluse e i reclusi dei penitenziari italiani: “Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo” è il titolo della sezione speciale, che vedrà il varo nella 18/a edizione che sta prendendo forma in questi giorni.
È stato firmato a questo scopo un protocollo d’intesa fra il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, la società Dante Alighieri e l’associazione culturale “Tracciati virtuali”.
Il progetto – spiega il Comune tifernate – ha come obiettivo quello di sollecitare i detenuti, tramite la scrittura, a dar voce ai propri sentimenti, alle proprie riflessioni sul “prima, durante e dopo” il periodo di reclusione e coinvolgendo la società civile con eventi di sensibilizzazione sul mondo carcerario.
Per il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, “si tratta di un ulteriore e significativo passo in avanti dell’amministrazione penitenziaria che si pone come obiettivo quello di modificare l’esecuzione della pena negli istituti penitenziari del nostro Paese”. Russo lo ha definito “un ambizioso progetto, di straordinaria rilevanza sociale”.
“Il Premio Città di Castello è l’unico concorso in Italia ad avere quindi una sezione speciale permanente riservata a tutte le recluse e i reclusi dei penitenziari italiani. Con questo progetto di straordinaria valenza sociale ma non solo – ha sottolineato il promotore della manifestazione letteraria Antonio Vella – intendiamo contribuire alla crescita culturale delle persone recluse e al loro più completo recupero. Se il periodo di detenzione nelle carceri, secondo l’ordinamento legislativo, deve essere soprattutto propedeutico al reinserimento dei detenuti nella società, il progetto da noi ideato va proprio in questa direzione”.
Anche il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, ha sottolineato l’importanza ed il prestigio del protocollo d’intesa sottoscritto a Roma. “Il premio letterario porta il nome della nostra città ed ora si arricchisce di una sezione speciale riservata a tutti gli istituti penitenziari italiani di grande significato umano e valoriale: senza dubbio un vanto ed orgoglio per la comunità tifernate, per la sua storia e tradizione plurisecolare nel comparto della tipografia e grafica”.