Le imprese continuano a soffrire dell’aumento dei costi che sono costretti a pagare ai propri fornitori e la situazione non è destinata a migliorare nel prossimo futuro. E’ quanto emerge da un’indagine di Ali, l’Associazione Librai Italiani aderente a Confcommercio, presentata a Roma all’inaugurazione del 18° Corso di Alta Formazione in gestione della Libreria.
La percentuale di imprese che ha chiesto un fido o un finanziamento nel corso degli ultimi mesi è stata del 19,2%. Il 61% delle librerie che hanno chiesto credito hanno visto accogliere interamente la propria domanda di credito. Il 69% di librerie hanno fatto domanda di credito in prevalenza per esigenze di liquidità e cassa, il 18,7% per investimenti e il 12,3% per la ristrutturazione del credito.
Ad acquistare nelle librerie indipendenti sono soprattutto clienti abituali per il 73%, mentre per il 27% sono vendite a clienti occasionali. Il 78,4% delle librerie ha organizzato/promosso o partecipato ad una qualche attività di tipo letterario. Il 72% delle librerie ha organizzato attività gratuite, il 28% invece dichiara di aver partecipato ad attività totalmente o in parte a pagamento. Tra le librerie che hanno organizzato, promosso o hanno partecipato ad attività, il 57,4% dichiara di aver affrontato costi per la promozione e la pubblicizzazione dell’evento. Il 45,4% ha effettuato un qualche genere di investimento per realizzarlo, mentre circa il 55% non ne ha avuto bisogno. Gli investimenti effettuati più di frequente sono stati: l’implementazione dei canali social e del sito web (33,6%), l’acquisto di nuovi dispositivi come microfoni e schermi (17,3%) e gli adeguamenti dei locali (11,2%).
“Le librerie sono un antidoto alla desertificazione perché sono attività di qualità”, commenta Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. “Il 2024 per noi operatori del mondo del libro è un grande punto di domanda perché se è vero che rimane la legge sul libro, fortissimamente voluta da noi, è altresì vero però che con il 2024 le risorse stanziate a sostegno del settore si sono fortemente ridotte o annullate”, aggiunge Paolo Ambrosini, presidente di Ali Confcommercio.