EMANUELE TREVI, LA CASA DEL MAGO (PONTE ALLE GRAZIE PP.250, EURO 18.00) – Dedicato al rapporto con il padre, il celebre e riservatissimo psicoanalista junghiano Mario Trevi, esce il 5 settembre per Ponte alle Grazie il nuovo e attesissimo romanzo di Emanuele Trevi, La casa del mago. Commovente e ironico è il libro più personale dello scrittore premio Strega 2021 e sarà presentato in anteprima il 9 settembre al Festivaletteratura di Mantova dall’autore con Francesco Piccolo.
A tre anni da Due vite, Trevi racconta l’elaborazione del lutto, il percorso di guarigione della psiche e la scrittura muovendosi in quel mutevole territorio fra autobiografia, riflessioni sui rapporti e il senso dell’esistenza e storia culturale del Novecento.
Per Emanuele il padre è il mago, il guaritore di anime. Alla sua morte nel 2011 lascia un appartamento-studio che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Così il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua atmosfera inquieta e feconda, e così facendo prova a sciogliere o ad approfondire l’enigma del padre.
Nell’ incipit de La casa del mago, la madre di Emanuele Trevi, allora bambino, riferendosi al padre gli ripete spesso un’istruzione enigmatica: “Lo sai com’è fatto”. Per non perderlo fra le calli di Venezia o in una passeggiata dell’infanzia occorre comprendere e accettare la legge della sua distrazione, della sua distanza.
Nel romanzo che è una sorta di discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi, troviamo accanto a personaggi come Paradisa, una prostituta peruviana, grandi personalità come Carl Gustav Jung, Natalia Ginzburg, Giorgio Manganelli ed Ernst Bernhard.