Gomorra è una serie televisiva italiana di genere gangster basata sul romanzo best seller di Roberto Saviano “Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra“.
La serie narra le malefatte di spacciatori di droga appartenenti a organizzazioni di stampo camorristico, con ramificazioni nel mondo degli affari e della politica.
Le vicende di Gomorra cominciano nella parte settentrionale di Napoli. Qui vengono presentati i primi personaggi: Don Pietro è il boss del clan Savastano e sotto di lui operano il suo braccio destro, il fedelissimo Malammore, e il suo più abile soldato, Ciro Di Marzio. Quest’ultimo, detto l’Immortale, è un sopravvissuto del terremoto dell’Irpinia cresciuto nella criminalità. Dopo l’incarcerazione del boss per un reato minore, la moglie Donna Imma e il figlio Gennaro devono prendere le redini del clan. La situazione porta tutti a una gestione diversa degli affari che crea presto diverse frizioni interne: vista la sua inadeguatezza a comandare, Gennaro viene mandato a “formarsi” in Honduras e l’esperienza lo cambia per sempre.
Una volta tornato, gli affiliati storici non gradiscono il suo modo di gestire le cose né tantomeno hanno approvato quello di Donna Imma, che nel tentativo di riappacificare i contatti dei Savastano in Spagna con Don Salvatore Conte ha mandato proprio Ciro, che dall’incarcerazione di Don Pietro ha il dente avvelenato e brama vendetta per non esser stato considerato come possibile erede del clan dopo anni di fedeltà incondizionata.
Sminuito da Imma e sfavorito in favore di Gennaro, l’Immortale comincia a tramare qualcosa. Genny si trova quindi malvisto dai legati del padre e non può fidarsi neppure di Ciro, che da amico di sempre si è fatto accecare dalla brama di potere. Quest’ultimo trasforma presto il proprio malcontento in fatti, stringendo un patto con l’esiliato Don Conte: a farne le spese per prima è Imma, che non si è mai fidata di lui, e che proprio da lui viene fatta uccidere.
Gennaro scopre presto del tradimento di Ciro e raduna tutti i suoi uomini per una vera e propria mattanza contro i “vecchi” affiliati del padre, alla quale solo Ciro e Malammore sopravvivono. La nuova guardia si muove quindi per la prima volta in maniera eclatante e, in un finale rocambolesco, i vecchi amici Ciro e Genny finiscono per scontrarsi. Ad avere la meglio è Ciro, che riesce a ferire il giovane Stavastano e a scappare, venendo però abbandonato dalla moglie. Intanto, Don Pietro ha superato uno stato apparentemente catatonico e viene fatto trasferire: proprio da un attacco al camion da parte di Malammore e di alcuni fedelissimi sottoposti comincia la latitanza del boss Savastano, che ora brama vendetta per la sua famiglia.
Genny, sopravvissuto dopo una lunga convalescenza, raggiunge il padre in Germania dopo un ulteriore viaggio in Honduras. Il clan Savastano è in totale crisi e il complesso rapporto padre-figlio tra Pietro e Gennaro continua ad allontanarli anziché unirli. I loro territori sono ora occupati dall’Alleanza di diversi boss, tra cui Don Conte, Ciro Di Marzio e “la iena” Scianel. In questo lasso di tempo, Ciro mette al sicuro la sua famiglia prima che la ritorsione si faccia sentire, ma perde le staffe e uccide la moglie Deborah, stufa della vita criminale e tentata di rivolgersi alla polizia. Dopo questo tragico evento, Ciro tradisce Conte e lo uccide. Intanto, Malammore crea il nascondiglio perfetto per permettere a Don Pietro di tornare a Napoli.
Una vera e propria prigione dorata, in cui soltanto una persona sconosciuta può essere occhi e orecchie del boss. Entra in gioco Patrizia, nipote di Malammore dalla particolare situazione familiare. Ciro, intanto, comprende che l’Alleanza vacilla e decide di trovare un accordo con Gennaro per stipulare una tregua di natura commerciale. Questo gesto manda Don Pietro su tutte le furie e lo porta a ritenere le azioni del figlio un vero e proprio tradimento.
Intenzionato a vendicare la morte di Imma e a riprendersi ciò che è suo, il boss comincia a fare piazza pulita e a riprendersi le piazze di Napoli. Tolta di mezzo anche Scianèl, finita in carcere, rimane soltanto Ciro. Mentre Don Pietro è concentrato sulla guerra e soprattutto sulla vendetta, Gennaro guarda verso il futuro, legandosi a Roma con la famiglia Avitabile e formando il suo piccolo impero insieme alla compagna Azzurra, figlia del boss. Intanto i rapporti col padre si fanno sempre più tesi, così come quelli col suocero. Genny fa portare in carcere Don Avitabile proprio il giorno delle sue nozze, incastrandolo, ma da lì a poco comprende anche quanto suo padre vada fermato. Don Pietro, accecato dall’odio per Ciro, manda Malammore a macchiarsi del crimine peggiore di tutti, uccidendo sua figlia Mariarita. Ciro si trova così annientato ben oltre la semplice prospettiva della morte, spogliato di qualsiasi ancora alla sua umanità. Dopo questo ultimo gesto, Don Savastano pone fine alla sua latitanza e torna sul suo trono con Patrizia che accetta il ruolo di sua nuova compagna.
Eppure, girando poco tempo dopo fra i vicoli del cimitero per andare a visitare la tomba di famiglia e della moglie, Don Pietro viene inaspettatamente raggiunto da Ciro. Qui la mano dell’Immortale è salda, e dinanzi ai suoi peccati il boss del clan Savastano conosce la sua fine. Nel sorprendente finale di stagione, scopriamo che è stato lo stesso Gennaro a permettere a Ciro di raggiungere il padre per vendicarsi. Tuttavia, per un Pietro Savastano che scompare un altro saluta il mondo: Azzurra dà alla luce il figlio di Genny, che porterà proprio il nome del Don caduto.
Malammore comunica a Genny, Patrizia e i clan la morte di Don Pietro e giura vendetta nei confronti di Ciro. Dopo un incredibile corteo funebre, Malammore cerca Di Marzio e lo trova nascosto in una casa abbandonata. Insieme a lui, però, c’è Gennaro, che ovviamente è d’accordo con Ciro e gli permette di uccidere l’assassino di sua figlia. Ora che ha avuto la sua vendetta, per Ciro non c’è più niente. Lo aspetta un lungo esilio in Bulgaria, al soldo di un boss di Sofia. Lì, per la prima volta, si fa vivo il nipote del boss O’ Santo, Enzo detto Sangue Blu. Un giovane stufo di stare con le mani in mano, che però complica i suoi affari e viene graziato da Ciro. Questa scelta porta inevitabilmente l’Immortale a compiere un nuovo viaggio verso Napoli.
La città, intanto, è sotto il totale controllo di Gennaro, che governa ogni cosa insieme ad Azzurra. L’uscita dal carcere del suocero, però, porta una nuova ondata di caos: Don Avitabile, d’accordo con altri boss tra cui i Confederati, incastra Gennaro, lo concia per le feste allontanandolo da moglie e figlio per poi costringerlo a ripartire da zero. Con pazienza e dedizione, Genny ricostruisce il suo impero dagli abissi di Secondigliano. Con l’aiuto di Patrizia, che ancora non sospetta niente di ciò che ha fatto al padre, Genny riesce ad avere un’informatrice delle attività di Scianel, uscita dal carcere, che presto verrà tolta di mezzo proprio dall’affiliata dei Savastano.
Nel frattempo, Ciro è tornato a Napoli e Gennaro chiede ancora il suo aiuto per rimettere le cose a posto. Pareggiati i conti, Savastano e l’Immortale tornano a muoversi insieme coinvolgendo Sangueblu e i suoi compagni. Enzo, affascinato dall’immagine di Ciro, accetta e si unisce alla guerra contro i Confederati. Se vinceranno, Genny sarà vicinissimo all’annientamento del suocero, dunque a riabbracciare la moglie e il figlio, mentre Enzo diventerà il nuovo re di Forcella e degli altri rioni di Napoli. I fratelli di Napoli trionfano, con grande sorpresa, ed Enzo ottiene Forcella dai Confederati. Sembrerebbe una vittoria, ma in realtà questa nuova pace è un bel problema per Gennaro, che architetta attraverso l’omicidio della sorella di Enzo la ritorsione di quest’ultimo verso gli ipotetici mandanti e l’eliminazione di un’altra pedina dallo scacchiere.
Dopo aver incassato l’ira di Ciro, Genny riesce a togliere di mezzo il suocero e a riabbracciare la moglie e il figlio. Ma in una Napoli in preda al caos, Sangueblu capisce di esser stato manipolato e stringe un nuovo patto di pace con i Confederati rimanenti. All’ombra di una pace destinata a durare poco, una festa in Yacht si trasforma in occasione d’oro per Enzo, che punta la pistola contro Genny. A quel punto, Ciro interviene dicendo a Sangueblu di aver ucciso lui sua sorella. Per tutta risposta, Enzo dice a Gennaro di pareggiare i conti uccidendo Ciro, il fratello che non ha mai avuto. Ciro accetta di sacrificarsi per il suo amico, così che possa tornare dalla sua nuova famiglia. L’immortale affonda, dicendo addio – per ora – alla serie.
Dopo che Gennaro ed Enzo commemorano Ciro, Savastano promette ad Azzurra di abbandonare per sempre le guerre di camorra per investire in nuovi affari. Per mettere fine alla diatriba coi fratelli Capaccio, Genny va quindi a chiedere aiuto alla famiglia Levante, il cui boss è un cugino acquisito di Donna Imma. Genny detta così le condizioni della pace tra boss e cede il totale controllo di Secondigliano a Patrizia, che dovrà gestire un vero e proprio cartello. Genny quindi si ritira e si concentra sull’ambiziosa costruzione di un secondo aeroporto per la città di Napoli. Patrizia intanto inizia una relazione con Michelangelo Levante, figlio del boss Gerlando, nonostante la disapprovazione della famiglia.
Mentre i vari membri tentano di incastrare Patrizia, cercando di toglierle il controllo di Secondigliano, la donna scopre di aspettare un figlio e si sposa con Michelangelo nell’opposizione generale. Nel frattempo, Savastano si ritrova sotto l’occhio dei magistrati e prende i primi provvedimenti. Allo stesso modo, Sangueblu si ritrova costretto a tornare all’opera dopo l’omicidio dell’amico Valerio e scatena le ire di Gerlando Levante, che brama di ucciderlo. Intanto, scoperto che i Levante hanno cospirato contro di lei, Patrizia informa Genny e decide di cedere il controllo di Secondigliano al marito. La guerra tra la coppia e
il clan prosegue tra trappole, nuovi tentativi di omicidio e complotti reciproci, ma quando il clan manda dei mezzi carichi di esplosivo a consegnare una partita di droga a Patrizia, la donna viene arrestata dalla polizia. In carcere, Patrizia scopre dal magistrato Ruggieri che a denunciarla è stato proprio il marito (ma per salvarle la vita da morte certa). Impaziente di tirare un’informatrice così vicina fuori dal carcere, Gennaro torna a Secondigliano per riprenderne il controllo, radunando i vecchi clan che sostenevano il padre e chiedendo l’appoggio di un altro clan, quello che fa capo a il Maestrale. Azzurra non si fida della tenuta di Patrizia e spera che muoia prima che riveli informazioni pericolose. Dopo un tentativo di omicidio in carcere, la donna comincia in effetti a nominare alcuni nemici, ma il magistrato vuole incastrare Gennaro. Quest’ultimo decide allora di muoversi, togliendo di mezzo i Levante e tornando a tutto gli effetti sul campo.
Dopo aver infatti cercato in lungo e il largo, Savastano manda i suoi uomini a prendere Patrizia e Michelangelo dal nascondiglio in cui li ha mandati la procura, facendo uccidere la scorta così da farli evadere. La speranza della coppia è di fuggire verso una nuova vita, ma Gennaro aspetta a far salire Patrizia sull’aereo insieme al marito perché intende chiederle se ha fatto il suo nome al magistrato Ruggieri. Lei nega, ma Genny ascolta il consiglio della moglie e fa uccidere sia lei che Michelangelo. Le conseguenze di questa scelta saranno enormi, e l’annullamento di ogni conflitto porta il ritrovato boss a darsi ufficialmente alla latitanza. Come dimostrato ne L’Immortale, però, non è tutto qui: Ciro è miracolosamente sopravvissuto alla sua morte.
Latitante in un bunker a Ponticelli, sotto la stretta protezione del feroce boss Don Angelo, detto o’ Maestrale, Genny elude la polizia alle costole e cerca allo stesso tempo di riprendersi Secondigliano dalle mani dei Levante superstiti. Durante la guerra scopre per bocca di Don Aniello, alleato di questi ultimi insieme a suo nipote o’Diplomato, che Ciro Di Marzio è ancora vivo. Lo raggiunge a Riga dopo averli uccisi entrambi e tra i due sembra l’inizio di un rapporto ritrovato. Inizierà invece una guerra dopo che Genny rivela i suoi sentimenti di abbandono e tradimento nei suoi riguardi, dopo l’episodio sulla barca che comportò la sua morte apparente, con il rimorso sulla coscienza di averlo ucciso. A nulla serve che Ciro lo smentisca, nè tantomeno presentare Genny come nuovo broker al posto del defunto don Aniello, durante una trattativa di affari con un trafficante russo. Al termine della serata Genny rinchiude Ciro in un gulag e torna a Napoli, riprendendosi il suo quartiere dai Levante.
Ciro riesce ad evadere fingendosi morto per impiccagione e rientra a Secondigliano. Gli avvia così una guerra che vede alleati con se il fedelissimo o’Pitbull e il vecchio clan di Forcella, di cui ne era stato un po’ il maestro, ridotto ormai ai soli Sangueblù, o’Bellebuono e Ronni. Nel conflitto che ne segue, l’Immortale ne esce vincitore e riesce ad allargare il suo esercito grazie a Sangueblù e all’appoggio di donna Nunzia, vedova di o’Galantommo, ucciso per mano di o’Maestrale su ordine di Genny. Ruba poi a quest’ultimo un paio di carichi di cocaina che gli servono poi per rifornire le sue piazze, ben quattro, e ad avviare un suo impero economico. Riceve infine l’aiuto di un’alleata inaspettata, donna Luciana, moglie di don Angelo, dopo che ella sente in Gennaro odor di sconfitta per la guerra in corso. Ciro e donna Nunzia stipulano un accordo con lei: un milione di euro in cambio dei nomi dei soci imprenditori che collaborano con il loro avversario. Genny corre ai ripari grazie a questi ultimi, facendosi finanziare un carico proveniente da Trieste per rifornire le sue piazze. Poi grazie ad Azzurra, che in precedenza aveva scagionato il marito dalle accuse di omicidio dinanzi al magistrato Walter Ruggieri, oltre ad esser sfuggita ad un attacco da parte degli uomini di Nunzia, scopre il raggiro di Luciana ed ordina a suo marito di ucciderla. Tuttavia, o’Maestrale la risparmia, e la rintana in segreto in un nascondiglio poco fuori Secondigliano ad insaputa del boss. Ciro gli dà lo scacco definitivo dopo aver perso nella battaglia Ronni e Sangueblù, ridotto in fin di vita dopo essere stato torturato da Genny con pugni, calci e colpi di spranghe di ferro. Di sua iniziativa stipula un giuramento di sangue nella notte della commemorazione del suo amico, ed allievo scomparso. Riesce a privare Gennaro di suo figlio, rinchiuso in una casa famiglia dopo che Carmelo Lo Diacono, braccio armato di donna Nunzia, si costituisce dinanzi a Ruggieri per l’agguato che lui stesso ha fallito nei riguardi di Azzurra e di suo figlio. Poi mette a ferro e fuoco una delle sue piazze di spaccio, obbligando le altre di suo controllo a chiudere, e costringere il suo nemico ad arrendersi. Genny, prepara in gran segreto la fuga con sua moglie e suo figlio quando lo riavrà, ad accordi presi con Ruggieri, per il rilascio del piccolo Simone, rapito precedentemente su suo ordine da o’Maestrale e rinchiuso poi in casa dei fratelli Maccauro.
Incaricati questi ultimi tempo addietro dal loro capo di sorvegliare o’Maestrale, scoprono sia la verità riguardo sua moglie ancora viva, ma anche la fuga archittettata in segreto di Genny. o’Munaciello il maggiore dei due fratelli, mette al corrente o’Maestrale di cio che hanno scoperto, compreso la sua situazione con Luciana, e lo costringe ad uccidere Genny se non vuole che quest’ultimo sappia la verità su sua moglie e venire uccisi poi entrambi. Don Angelo sembra spalle al muro, e in accordo con Luciana si reca da Ciro per cercare un accordo e terminare la guerra. L’Immortale lo accoglie con diffidenza ma accetta. Si recano insieme in casa dei Maccauro dove Ciro costringe poi Federico a chiamare Ruggieri, che nel frattempo ha scoperto l’ubicazione della casa famiglia ove è rinchiuso il piccolo Pietro e riferisce a costui. Ad informazioni ottenute Ciro uccide a tradimento o’Maestrale, ordina a o’Munaciello di portargli Azzurra, e a o’Bellebuono di eliminare Luciana. Di fronte ad Azzurra, Ciro la ricatta di portargli il marito per l’informazione riguardo il luogo della casa famiglia. La donna manda in catalessi Genny con un potente sonnifero dentro un bicchiere di vino e lo porta da lui.
Ciro e Genny si rivedono faccia a faccia dopo l’ultimo incontro avuto in Lettonia. In questo nuovo confronto Ciro propone di andare a prendere Pietro insieme a suo padre, a patto che questi dichiari la resa davanti ai loro rispettivi popoli. Poi, una volta riottenuto suo figlio, Genny può liberamente scappare da Napoli con lui e sua moglie. Tuttavia sopraggiunge donna Nunzia che vuole la sua vendetta come stabilito con Ciro, e per garanzia che questi esegua la promessa mantenuta, prende Azzurra in ostaggio. L’Immortale apparentemente aderisce e, dopo aver ricongiunto Genny a suo figlio, contatta donna Nunzia a raggiungerli sulla spiaggia, la quale, poco prima di partire, ordina a sei dei suoi uomini (armati fino ai denti) di recarsi nella stessa spiaggia, dicendo loro che “già sanno cosa devono fare”. Anche il magistrato Ruggieri si ricongiunge con suo figlio, mentre o’Munaciello viene ucciso con alcuni colpi di pistola da Genny, poiché accusato da quest’ultimo di essere un infame.
Durante il tragitto, Donna Nunzia e il suo autista muoiono in un agguato teso da un gruppo di uomini capeggiato da o’Bellebuono, vestiti da falsi poliziotti. Si salva soltanto Azzurra, che viene prelevata da quest’ultimo per poterla riunire alla sua famiglia. L’Immortale ha così tutti e tre i Savastano davanti a sé ed ha l’opportunità di ucciderli ma, preso dai sensi di colpa per aver perso in precedenza la sua di famiglia, ci ripensa e li imbarca verso la fuga in mare. I sei uomini della defunta donna Nunzia irrompono durante la partenza, e Genny lascia andare in largo a mare Azzurra e Pietro per dar man forte a Ciro contro gli aggressori. Nella sparatoria muoiono o’Pitbull, o’Bellebuono, cinque degli aggressori e infine Genny. In lacrime dopo aver dato l’addio all’amico, convinto di essere rimasto ormai da solo, Ciro viene centrato da un proiettile nel buio (presumibilmente partito dall’unico superstite degli uomini di Donna Nunzia), cadendogli accanto. I corpi che si sfiorano, l’uno accanto all’altro, vedono crollare un re e dissolvere il mito dell’Immortale.
Proprio nel fortunato lungometraggio diretto da Marco D’Amore, il suo Ciro viene approfondito a tutto tondo e pare condannato a far fede al proprio soprannome. Dopo esser sopravvissuto per miracolo al colpo di Gennaro, l’Immortale si è dato al lavoro di bassa lega in Lettonia e dopo essersi trovato coinvolto in una guerra non sua finisce per ritrovarsi con Savastano.
Questo finale lascia aperte innumerevoli prospettive, con lo scontro tra i Levante e Patrizia che ha lasciato Napoli in macerie. Gennaro è tornato sul campo, lasciandosi alle spalle i sogni di pace e normalità con la sua famiglia, e ora si ritrova braccato dalla polizia come suo padre. Il suo unico alleato è ora il Maestrale, misterioso boss di Ponticelli ancora da decifrare.
La battaglia finale sembra ormai imminente, i nemici agguerriti e a giudicare dai trailer di Gomorra 5 Ciro sembra più adirato che mai.
Marco D’Amore: Ciro Di Marzio
Salvatore Esposito: Gennaro Savastano
Fortunato Cerlino: Pietro Savastano
Maria Pia Calzone: Immacolata Savastano
Marco Palvetti: Salvatore Conte
Fabio De Caro: Malammore
Ivana Lotito: Azzurra Avitabile
Cristiana Dell’Anna: Patrizia Santore
Cristina Donadio: Annalisa Magliocca
Gianfranco Gallo: Giuseppe Avitabile
Arturo Muselli: Enzo Villa
Roberto Oliveri:”Ronni”
Andrea Di Maria: Elia Capaccio
Carlo Caracciolo: Ferdinando Capaccio
Loris De Luna: Valerio Misano
Gianni Parisi: Gerlando Levante
Luciano Giugliano: Michelangelo Levante
Antonio Gargiulo: Saro Levante
Gennaro Apicella: Francesco Levante
Claudia Tranchese: Grazia Levante
Mimmo Borrelli: Angelo o Maestrale
Tania Garribba: donna Luciana
Nunzia Schiano: Nunzia Carignano
Carmine Paternoster: Federico Maccauro