La ricerca letteraria del giorno su #babelezon
Alba Carla Lauritai de CĂ©spedes y Bertini Ăš figura poliedrica di scrittrice, poetessa, autrice di testi per il cinema ed il teatro, radiocronista, giornalista e intellettuale impegnata. Figlia dellâambasciatore cubano in Italia Carlos Manuel de Cespedes y Quesada â che sarĂ anche nel 1933 per pochi mesi presidente della repubblica dellâAvana â e della romana Laura Bertini Alessandrini, nacque lâ11 marzo a Roma, ma considerĂČ sempre la sua vera patria Cuba, di cui il nonno era stato nel 1868 il primo presidente, dopo averla liberata dagli spagnoli e prima di essere assassinato nel 1874 in una imboscata. Trascorse gli anni dellâinfanzia e dellâadolescenza tra Roma e Parigi, spesso ospite di parenti a causa delle frequenti assenze dei genitori; a soli quindici anni si sposĂČ con il conte Giuseppe Antamoro, da cui ebbe nel 1928 il suo unico figlio, Franco, e dal quale si separĂČ poco dopo. A ventitrĂ© anni pubblicĂČ sul âGiornale dâItaliaâ il suo primo racconto che, notato in ambito giornalistico, le valse la collaborazione a diverse testate quali âIl Piccoloâ, âIl Mattinoâ e âIl Messaggeroâ. Lâanno seguente, nel 1935, comparve la sua prima raccolta di racconti brevi, Lâanima degli altri.
Il suo primo romanzo, Nessuno torna indietro (diventato un bel film di Alessandro Blasetti nel 1943 e uno sceneggiato televisivo diretto da Franco Giraldi nel 1987) venne pubblicato nel 1938 da Mondadori che dovette faticare non poco per evitare che la censura del regime fascista ritirasse dalle librerie quello che, in breve tempo, sarebbe diventato un best-seller internazionale: il libro ottenne infatti uno straordinario successo di critica e di pubblico e vinse anche il Premio Viareggio ex aequo con Vincenzo Cardarelli, vittoria che perĂČ verrĂ annullata a entrambi nel giro di qualche ora per motivi politici. In questo romanzo si raccontava, sullo sfondo dellâItalia fascista, le vicende di otto ragazze, diverse per estrazione sociale, provenienza geografica e atteggiamento, unite dal microcosmo di un elegante pensionato per universitarie. De CĂ©spedes aveva âosatoâ dar voce a una femminilitĂ libera, conscia di sĂ© e delle proprie risorse, desiderosa di ridefinire i contorni della propria esistenza ed estranea ad ogni idea di âangelo del focolareâ. Nel 1939 Alba Ăš a Cuba, âimmensa zattera verdeâ â dove era stata in precedenza una sola volta, a nove anni, per un soggiorno con i genitori â in seguito alla malattia e poi alla morte del padre; vi tornerĂ nel 1948 e poi a lungo nella prima metĂ degli anni Cinquanta, per restare vicina alla madre, in preda alla follia dopo la perdita del marito, fino alla sua morte nel 1955.
Allâannuncio dellâarmistizio era a Roma e maturĂČ la scelta di lasciare la cittĂ per raggiungere le zone liberate nel sud del paese; ma si vide costretta, insieme al suo compagno, il diplomatico Franco Bounous â che sposerĂ alla fine della guerra âa trovare riparo in Abruzzo, prima di riuscire a raggiungere Napoli e poi Bari. Restano, di questi anni, insieme alle scritture diaristiche, le veline redatte per Radio Bari, la prima radio libera in Italia dopo lâarmistizio dellâ8 settembre, che trasmetteva le prime notizie relative alla situazione del Regno del Sud e alle forme spontanee di resistenza contro il nazifascismo. Qui, allâinterno del programma âItalia Combatteâ cui collaborarono personaggi famosi quali Arnoldo FoĂ , Ubaldo Lay, Pio Ambrogetti, Antonio Piccone Stella, Anton Giulio Majano, con lo pseudonimo di Clorinda, Alba de Cespedes raccontava il suo attraversamento delle linee e si rivolgeva in particolare alle donne, invitandole a opporre ai tedeschi e ai fascisti una âsorda e silenziosa resistenzaâ, dando anche meticolose istruzioni alle impiegate su come fare opera di “sabotaggio”. Nel settembre 1944 fondĂČ, nella Roma appena liberata dai tedeschi, la rivista letteraria âMercurio. Mensile di politica, arte e scienzaâ attiva fino al 1948: un progetto culturale dove si incontravano passione civile e interesse letterario e al quale aderirono firme di eccellenza come Alberto Moravia, Eugenio Montale, Sibilla Aleramo, Paola Masino, Natalia Ginzburg, Mario Luzi, Aldo Palazzeschi, Renato Guttuso, Giorgio Morandi, Toti Scialoja. Quando la rivista viene chiusa, alla fine del 1948, Alba iniziĂČ a collaborare al settimanale âEpocaâ, diretto allora da Enzo Biagi, curando una rubrica dal titolo “Dalla parte di lei”, che sarebbe diventato anche il titolo di un suo romanzo del 1949. Quadro storico sullâorizzonte della seconda guerra mondiale, della lotta antifascista e della Resistenza e analisi della vita interiore della protagonista, il romanzo racconta di un grande amore e di un delitto. Alessandra, la protagonista, spara al marito Francesco, professore universitario e antifascista, facendo simbolicamente fuoco anche contro il tradimento delle attese di tutte le donne che, durante la guerra, avevano creduto davvero che le cose sarebbero cambiate e, a guerra finita, vissero invece la delusione di cambiamenti mancati.
“Lâuomo che la mia protagonista uccide, dagli estranei poteva essere giudicato un marito perfetto, ma col suo contegno indifferente, con la incomprensione dei sentimenti, degli stati dâanimo delle aspirazioni [âŠ] la uccideva giorno dopo giorno, uccidendo in lei le piĂč care speranze, i piĂč elevati ideali- e compiva cosĂŹ, impunito e anzi difeso dalla legge â un lento delitto morale”.
Tre anni dopo, in “Quaderno Proibito”, scritto sotto forma di diario, sarĂ invece Valeria â insoddisfatta della sua vita di sposa e madre cui nellâambito familiare viene riconosciuto un ruolo non autonomo, ma ausiliario, subordinato alle esigenze del marito e dei figli â a tentare un riesame della sua esistenza, prendendo consapevolezza dei compromessi su cui ha nel tempo costruito la sua immagine di madre e di moglie, giungendo alla conclusione che non vi Ăš possibilitĂ di uscire dai ruoli tradizionali imposti dalla societĂ .
Sono questi gli anni in cui Alba fa la spola tra lâItalia, LâAvana e gli Stati Uniti â dove il marito era stato nominato a Washington primo Segretario allâambasciata dâItalia â scrivendo su giornali statunitensi e intrattenendo una fitta corrispondenza con lâambiente intellettuale italiano. Ă del 1963 “Il rimorso”, che lei definĂŹ il suo romanzo migliore, che ha al centro il tema della crisi dei valori che avevano caratterizzato la stagione dellâantifascismo, nel momento in cui si scopre che il mondo che ne era nato ânon somigliava alle nostre speranzeâ e che si caratterizza, come quelli precedenti, per lâadozione di una tipologia narrativa â qui la lettera, altrove il diario o la memorialistica- che rientra in quella âscrittura del privatoâ che prevede la presenza di un io narrante, tradizionalmente ascritta alle donne. Segue la pubblicazione del romanzo “La Bambolona”.
Negli anni Sessanta si trasferisce a Parigi , dove comincia la stesura in francese di Sans autre lieu que la nuit, che â interrotto per dedicarsi alla composizione di una raccolta, Chansons des filles de mai, in cui fa convergere venti poesie contestualizzate alla contestazione giovanile del â68 parigino â verrĂ poi ultimato e pubblicato nel 1973 presso la casa editrice Seul e nel 1976, tradotto da lei stessa, in italiano come “Nel buio della notte” presso Mondadori. Contestualmente scrive per il cinema e la televisione, lavora come consulente editoriale e si dedica alla realizzazione di un romanzo storico spiccatamente autobiografico che si propone di narrare le vicende di Cuba e della sua famiglia e il cui titolo “Con gran Amor” le Ăš ispirato da Fidel Castro: si tratta di un ingente corpus di materiali raccolti dal 1939 al 1967 e rielaborati sino alla morte, pagine in cui si intrecciano la storia familiare e la storia di un popolo, con la guerra di indipendenza guidata dal nonno della scrittrice e la rivoluzione guidata da Castro.
Alba morirĂ a Parigi nel 1997, allâetĂ di ottantasei anni, otto giorni dopo aver donato tutte le sue carte e documenti agli Archivi Riuniti delle Donne â che avevano allora sede a Milano nella casa della centenaria Unione Femminile Nazionale e che facevano capo a Annarita Buttafuoco e a Marina Zancan. Quando morĂŹ, Alba non era riuscita a ultimare la sua ultima opera: Con gran amor comparirĂ perĂČ, completato a cura delle edizioni Mondadori, allâinterno del volume dei âMeridianiâ uscito nel 2011, centenario della sua nascita