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Henryk Adam Aleksander Pius Sienkiewicz nacque il 5 maggio 1846 a Wola Okrzejska, in Polonia orientale.
A Varsavia completò gli studi classici e si iscrisse all’Università alla facoltà di Medicina e successivamente alla facoltà di Filologia, ma li abbandonò nel 1869 per dedicarsi al giornalismo. Dal 1873 iniziò a collaborare con la “Gazeta Polska”. Nel 1876 si trasferì negli Stati Uniti per due anni, continuando a scrivere per il giornale inviando articoli sotto forma di lettere, che poi furono raccolti nel volume “Lettere dal viaggio”.
Prima di tornare in patria, fece una breve sosta in Francia e Italia, rimanendo profondamente affascinato dalla tradizione, dall’arte e dalla cultura italiana.
Sienkiewicz esordì con le novelle Note umoristiche dalla cartella di Worszyłło (1872-73), che erano improntate agli ideali del positivismo. Tuttavia, dopo aver sperimentato e osservato altre culture, abbandonò l’ottimismo positivista e passò a scrivere racconti che manifestavano diffidenza verso le prospettive del progresso capitalista, come Janko il musicista (1882), Il guardiano del faro (1882), Bartek il vincitore (1882) e Schizzi al carboncino (1877).
Una delle opere più importanti di Sienkiewicz è il ciclo di romanzi storici dal carattere epico: Col ferro e col fuoco (1884), Il diluvio (1886) e Il signor Wołodyjowski (1888), che rappresentano una grande trilogia sulle vicende polacche del XVII secolo, piena di guerre contro i cosacchi, i turchi e gli svedesi. Scritta “per confortare i cuori” dei lettori polacchi durante la schiavitù nazionale, la Trilogia ha rinnovato il romanzo d’avventura portandolo, grazie alla stupenda arcaizzazione del linguaggio e all’eccellente costruzione delle figure, a un alto livello artistico.
Sienkiewicz ha anche scritto due romanzi dal tema contemporaneo, Senza dogma (1891), La famiglia Połaniecki (1895) e diventando famoso in tutto il mondo con Quo vadis? (1896). Quest’opera magistralmente rievoca l’antica Roma pagana e la contrappone al mondo dei primi cristiani.
Sienkiewicz è anche l’autore di un’epopea sulle lotte contro l’Ordine dei cavalieri teutonici, I cavalieri della croce (1900), e dell’eccellente romanzo di avventure per ragazzi Per deserti e per foreste (1911).
Durante la prima guerra mondiale, Sienkiewicz fondò in Svizzera, insieme a I. Paderewski, il Comitato di aiuti alle vittime della guerra in Polonia.
A causa della guerra, Henryk Sienkiewicz non poté più fare ritorno nella sua patria e morì in Svizzera, a Vevey, il 16 novembre 1916 all’età di 70 anni. Solo nel 1924 i suoi resti furono trasferiti nella cattedrale di San Giovanni a Varsavia.