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Il 18 marzo 1929 nasce Christa Wolf a Landsberg sulla Warthe, oggi Golzow Wielkopolski, in Polonia, in quella che sarebbe poi diventata la Germania Est, e vissuta poi nella Repubblica Democratica Tedesca, Christa Wolf ha avuto grande successo editoriale in Italia dal 1984, grazie al romanzo Cassandra, che rilegge la tradizione omerica attraverso la chiave della liberazione femminile. E’ la più nota scrittrice contemporanea di lingua tedesca.
Il padre nel 1933 aderisce alla Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei (NSDAP).
Gli Ihlenfeld appartengono alla classe media: sono una famiglia di commercianti, dedita al lavoro e desiderosa di migliorare il proprio status.
Nel 1939 Christa entra a far parte della Lega delle fanciulle tedesche: nel campo di addestramento della gioventù hitleriana a Küstrin si distingue per la sua particolare bravura nel canto e nella caccia al tesoro.
Dal gennaio all’aprile del 1945, mentre gli Alleati avanzano compiendo massicci bombardamenti, la famiglia Ihlenfeld si rifiugia a Grünefeld, un paese nei pressi di Nauen e più tardi a Gammelin vicino a Schwerin.
Nel frattempo il padre è stato richiamato al fronte, al confine tra Germania e Polonia e fatto poi prigioniero dai Russi.
Christa riprende gli studi nella scuola media di Schwerin. A maggio del 1946 si ammala di tubercolosi e deve abbandonare la scuola.
Poco tempo dopo è costretta a fuggire con la famiglia a Meckleburg e più tardi a Bad Frankenhausen/Kyffhäuser nello Harz.
Tornato dai campi di prigionia sovietici, il padre accetta l’impiego di direttore di un istituto. Finita la guerra Christa viene assunta come stenodattilografa nell’ufficio del borgomastro, ma quando quest’ultimo viene destituito dai Russi, anche Christa viene licenziata.
In questo periodo comincia a maturare in lei una “conversione”. Si iscrive alla FDJ e nel 1949 entra nella SED: questa scelta rappresenta una rottura con il passato, la volontà di cambiamento e nuove forme di partecipazione.
Poco dopo la fondazione della RDT, avvenuta il 7 ottobre 1949, Christa si iscrive alla Friedrich Schiller Universität di Jena e frequenta il corso di laurea in Pedagogia per diventare insegnante e dedica molto del suo tempo libero al sociale. Al quinto semestre cambia orientamento e si trasferisce al corso di laurea in Storia e Germanistica dove conosce Gerhard Wolf con cui intreccia una relazione sentimentale.
Il 28 giugno 1951 i due si sposano e poco dopo si trasferiscono a Lipsia. Qui nascono le due figlie Annette e Katrin, detta Tinka.
Christa, che aveva interrotto gli studi, si iscrive di nuovo all’Università e viene nominata segretaria di facoltà una sorta di capoclasse.
Gerhard, iscritto come Christa al partito, abbandona gli studi, trovando lavoro alla radio come aiuto redattore.
Nella primavera del 1953 Christa si laurea con il Prof. Hans Mayer presentando la tesi: “Probleme des Realismus im Werk Hans Falladas”.
Tra il 1953 e il 1955 Christa è iscritta al “Deutscher Schrifstellerverband” e dal 1955 al 1977 è membro del Consiglio della suddetta Associazione, che nel 1973 aveva preso il nome di Associazione scrittori tedeschi della DDR.
Nel 1956 diviene caporedattrice della casa editrice Neues Leben a Berlino; due anni dopo, e solo per un anno, è redattrice nella rivista “Neue Deutsche Literatur”.32 Poi si trasferisce a Halle, dove svolge attività di consulente editoriale al Mitteldeutscher Verlag fino al 1962.
A marzo del 1960 Christa inizia il soggiorno di studio all’Azienda Statale di costruzioni di vagoni a Ammendorf vicino a Halle e, nello stesso tempo, dirige il Circolo dei lavoratori scrittori.
Nel 1961 pubblica la sua prima opera in prosa, “Moskauer Novelle”, molto apprezzata nella DDR e successivamente collabora con il regista Konrad Wolf per la sua versione cinematografica mai realizzata.
Christa Wolf si trasferisce a Kleinmachnow nel mese di agosto del 1962, da dove due anni più tardi inizia lo scambio epistolare con Brigitte Reimann, che dura fino alla morte di quest’ultima avvenuta nel 1973.
A fine anno 1962 appare nella rivista “Forum” la prima stesura di Der geteilte Himmel, pubblicato nel mese di maggio 1963 e ristampato nel 1975.
In autunno il giornale della SED, “Freiheit”, organizza un forum su Christa e Der geteilte Himmel e nel mese di settembre 1964 la DEFA-Film proietta per la prima volta il film tratto dal suddetto libro, per la regia di Konrad Wolf.
Christa continua ad alternare la sua attività di scrittrice a quella politica e sociale. Partecipa nell’aprile 1964 alla “II Conferenza di Bitterfeld” e nel mese di maggio dell’anno seguente al Congresso Internazionale scrittori a Weimar insieme a Brigitte.
Quest’ultima, il 28 marzo 1965, in occasione dei festeggiamenti per il 15° anniversario dell’Accademia Tedesca delle Arti, riceve il Premio Heinrich Mann per Die Geschwister.
Dal 14 al 22 maggio 1965 viene inviata come delegata a Weimar all’Incontro internazionale degli scrittori che si svolge in ricordo del giorno della vittoria degli Alleati sulla Germania nazista (8 maggio 1945).
A dicembre del 1965 le forti critiche contro gli artisti raggiungono il culmine nell’XI PLENUM del Comitato centrale della SED, a cui Christa appartiene. Gli scrittori e in particolar modo i film-maker vengono accusati di produrre opere distruttive e brutali che provocano il deterioramento dei costumi dei giovani.
L’anno seguente Christa inizia a scrivere il racconto Nachdenken über Christa T.; nel 1967 pubblica Juninachmittag e compone la sceneggiatura per il film Die Toten bleiben jung – tratto dal romanzo di Anna Seghers – di cui è regista Joachim Kunert.
Scrive anche il copione del cortometraggio Fräulein Schmetterling, la sceneggiatura del film Till Eulenspiegel, proiettato dalla DEFA-Film nel 1972, regista Rainer Simon33 e il racconto Nachdenken über Christa T., pubblicato nel 1968.
Christa attraversa un periodo difficile e nell’autunno del 1968, in seguito alla morte della madre, si ammala. Disturbi cardiocircolatori e la depressione la costringono a un ricovero in ospedale.
Nel 1972 pubblica la raccolta di saggi Lesen und Schreiben. Aufsätze und Betrachtungen, nel 1974 il volume di racconti Unter den Linden. Drei unwahrscheinliche Geschichten e nel 1976 Kindheitsmuster.
Nel 1973 apprende la notizia della morte dell’amica Brigitte Reimann solo dai giornali. Christa era andata pochi giorni prima a farle visita in ospedale, quando l’amica ormai era in preda alle allucinazioni dovute all’effetto della morfina.
Nel 1976 Christa si trasferisce a Berlin-Karlshorst e successivamente a Berlin-Pankow, dove a tutt’oggi vive.
L’epistolario di Brigitte e Christa, dal titolo Sei gegrüßt und lebe. Eine Freundschaft in Briefen, 1964-1973, a cura di Angela Drescher, è stato pubblicato nel 1993.
Muore a Berlino all’età di 82 anni, il giorno 1 dicembre 2011, al termine di una lunga malattia.