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Nathaniel Hawthorne muore misteriosamente a Plymouth (New Hampshire), il 19 maggio 1864. Si cimentò nei generi letterari del romanzo e del racconto, cui deve il suo successo. È considerato, assieme ad Edgar Allan Poe, Herman Melville e Mark Twain, il più importante narratore statunitense dell’Ottocento. Nel 1850 ottenne il successo agognato con La lettera scarlatta, monolite dell’autentica letteratura ‘americana’.
Nathaniel Hawthorne nacque il 4 luglio 1804 a Salem, nel Massachusetts, cresce in una famiglia profondamente puritana, tanto da contare fra i suoi avi un John Hawthorne giudice nei processi alle streghe. Rimasto orfano di padre a quattro anni, Nathaniel cresce con la madre e con la sorella Elizabeth. Intelligente e dinamico, studia al Bowdoin College di Brunswick dove si laurea nel 1825 e conosce Franklin Pierce, futuro (quattordicesimo) presidente degli Stati Uniti.
Dopo gli studi arrivano i primi lavori. Prima si impiega alla dogana di Boston (1839-1841) e poi nella comunità trascendentalista di Brook Farm, da cui si separa presto non concordando con l’idealismo vago e imparaticcio che caratterizzava i suoi compagni. Nel 1842 sposa Sophia Peabody e si stabilisce a Concord, vicino a grandissimi scrittori come Emerson e Thoreau, che frequenta nonostante l’incompatibilità ideologica che li divide. Nominato ispettore della dogana di Salem, a causa dei mutamenti politici, abbandona l’impiego dopo soli due anni.
E’ proprio in questo periodo che Hawthorne scrive “La lettera scarlatta“, nella cui introduzione dichiara di aver “rubato” l’ispirazione da un documento scoperto negli archivi della dogana di Salem.
Si stabilisce a Lenox dove incontra un altro gigante della letteratura americana: Herman Melville. Ispirato dal successo e dalle polemiche sollevate dal suo primo romanzo, scrive “La casa dalle sette torri” (1851), “La statuetta di neve” (1851), “Racconti narrati due volte” (1851), le fiabe de “Il libro delle meraviglie” (1851), e “Il romanzo di Valgioiosa” (1852), ispirato all’esperienza di Brook Farm.
Tornato a Concord nel 1852 Hawthorne pubblica la biografia ufficiale di Franklin Pierce, candidato democratico alla presidenza. Negli ultimi anni della sua vita lavora ad alcuni romanzi, rimasti incompiuti e pubblicati postumi: “Septimius Felton” (1872), “Il romanzo di Dolliver e altri racconti” (1876), “Il segreto del dottor Grimshawe” (1883). Anziano e ormai stanco, torna negli Stati Uniti, dove la sua vita viene turbata dalle nuove realtà del movimento abolizionista e della guerra civile, nonché dalle sciagure familiari. Morirà nel 1864.