Mobilitare pensiero ed emozioni per una nuova idea di mondo. L’ultima sfida a capitalismo e socialismo si chiama “Sostenibilità totale”, un saggio di Franz Foti, edito da Mimesis. In un’ipotetica graduatoria per tracciare i criteri di nuova idea di mondo l’autore, pone al primo posto la conoscenza, motore di azioni positive e consapevoli. Sono messi a fuoco i fallimenti del capitalismo e del socialismo reale. Il primo per aver mancato obiettivi come la lotta alla povertà dilagante, alle disuguaglianze, all’irrispettoso senso della dignità della persona e dei valori sociali, professionali e di genere a cui aggiunge il mancato contrasto allo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali che ha sconvolto l’equilibrio ecologico. In sostanza si accusa il capitalismo d’aver sollecitato le comunità verso forme di disumanizzazione inusitate e di aver reso i popoli più vicini agli istinti della persona inculcando la cultura dell’io esagerato incoronando la logica ossessiva del mercato e del consumo quali unici paradigmi delle forme esistenziali. Il secondo, il socialismo, presumendo di rappresentare l’impero del bene contro le forme degenerate e corrotte dell’Occidente, ha represso le forme della democrazia e della rappresentanza riducendole a un puro meccanismo di divieto/consenso/sudditanza, soffocato il pluralismo delle idee, cancellato il senso dei diritti civili, obbligando a una rigidità ideologica opprimente e incapace di liberare risorse economiche e produttive. In sostanza il socialismo reale non ha saputo essere competitivo verso le varie sfaccettature di capitalismo costruendo una fitta rete si burocrazie repressive e distruttive dei valori umani. Nemmeno il neo socialismo in versione democratica nord europea sembra, però, aver intrapreso e interpretato nuovi paradigmi sociali, culturali e produttivi. Dunque, a un quarto di secolo, forme di capitalismo e forme di socialismo vecchie e nuove appaiono inadeguate nell’ottica di una nuova idea di mondo in cui le nuove generazioni si possano riconoscere.