Descrizione Libro
Non vi è dubbio che l’adagio che recita “andare d’accordo come cane e gatto” per indicare uno stato di idiosincrasia abbia un fondo di verità. Da molti punti di vista, infatti, cane e gatto rappresentano due universi antinomici, quasi speculari, in cui ciò che è buono per uno è male per l’altro. La differenza tra loro investe tutto l’orizzonte comportamentale, in primis il modo di stare nel mondo, di costruire la relazione e di comunicare: ciò significa che la loro convivenza non deve essere data per scontata. Animale di squadra, il cane sa pensare solo in modo collettivo e non è in grado di figurarsi come singolo; animale solista, il gatto si interfaccia al mondo con un individualismo che può sembrare sfacciato, ma che sta alla base della sua sopravvivenza. Entrambe sono specie sociali, ma ognuna interpreta la socialità in modo peculiare: per il gatto è convivenza che sollecita la fantasia; per il cane è operosità su cui concentrarsi. Impossibile, dunque, conciliare queste realtà antinomiche? No, cane e gatto possono arrivare a stare insieme con successo, ma per poterlo fare è necessario procedere con cautela, se non si sono frequentati fin da piccoli, avvalendosi di un esperto. Lo stesso vale per chi desideri essere un buon compagno di vita, piuttosto che un padrone, dei propri amici a quattro zampe. Questo volume dà alcuni preziosi consigli. La relazione con il cane e con il gatto fa sperimentare dimensioni esistenziali irraggiungibili nell’esclusività dei rapporti umani, sono esperienze che ti cambiano profondamente, sono vere e proprie epifanie in grado di aprire l’immaginazione a mondi incogniti e affascinanti che mettono in mostra la parzialità della condizione umana. Il mondo del cane forza ogni tendenza alla chiusura perché nessuno più di lui è in grado di richiamare al valore della relazione, all’importanza della condivisione, all’imperativo categorico della partecipazione. Il mondo del gatto ti spinge alla riflessione, al piacere dell’immersione totale nel mondo, all’appropriarsi degli spazi vitali, all’interno di un regime di accesa interattività, che si dipana nell’attenzione curiosa ed emotiva.
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