Descrizione Libro
Le mie dita scorrono leggere tra le carte, ne accarezzano la carta patinata, le soppesano, ammirano la potenza che sprigionano. Sono immagini di una bellezza rara, antica. Quasi ancestrale. Vibrano quasi. E mi parlano.Registro un vocale.-No va beh Michele questo mazzo è una meraviglia.. cioè le fotografie sono di una bellezza unica, ma lei hai fatte tu??-yesss tesoro. Tutte tutte. Tra Malta , Istanbul, Lanza, Fuerte. Poi qualcuna a Praga, Brunico, forse anche Toscana..-ma con la reflex?-ahahah no, no. I-Phone..Continuo a giocarci mentre parlo. Una in particolare attira la mia attenzione, l’ha pescata per me ieri proprio Michele. Un vaso pieno di fiori, delle arance, come nella poesia di Prevert, la candela nella bottiglia di Hendrick’s. Mi sento come risucchiare all’indietro in una sensazione familiare che conosco troppo bene e che da anni mi porto dietro senza mai averle dato un nome.-non so Michele. Queste carte parlano. Ce n’è una che boh, non so, ha una storia da raccontare. Dammi qualche giorno..È sera quando accade. In modo inaspettato come sempre, devo scrivere e in fretta, Josephine non puó aspettare. Così scrivo di getto. Dieci minuti di metodica follia sulle note del telefono, su un marciapiede della periferia dove vivo, senza guardare niente e nessuno. Potrebbe investirmi un tir e non me ne accorgerei.-Michele, ecco, io non so lei è arrivata e ho dovuto scriverne..-Cami ma è splendido. Sa di.. decadenza, mondo antico, oddio lo amo..-comunque devi fare una diretta e raccontare come, dove, perchè hai scattato quelle foto. Sarebbe stupendo..-no, no sai cosa sarebbe stupendo? Una storia delle tue per ogni carta! Un libro vero e proprio.. una cosa polverosa, malinconica, elegante.. siii-ma sei sicuro??? Cioè io non ho mai scritto seriamente..-appunto, è il momento per iniziare no? C’è sempre una prima volta..E quella gioia bambina che non sta dentro un vocale, saltellare per la stanza, vedere fili, connessioni, coincidenze. Tutte le strade portavano lì. A quelle carte con un ex voto stampato dietro. Un regalo, appeso nella cucina di Michele, un regalo della persona che ci aveva fatti conoscere.-Michele non è che potresti raccontarmi di quegli ambienti e non so, dirmi che musica ascoltavi in quel periodo? Perchè io scrivo con la musica, mi aiuta.Un video, con il mare. E una canzone, la colonna sonora di un film-ma è troppo belloooo.. questo mare è troppo bello, dovremmo metterlo.. e questa canzone.. cioè ti immagini leggi la storia, vedi il mare, ascolti la canzone. Ne senti l’odore..-eh-e… un codice qr??? Per video e canzoni???-tu sei folle. Sai quanto lavoro ma è una figaaaaata allucinante. Facciamolo-davvero!?!??? Siiiiii-sì.. e poi aggiungiamo pietre e magari una pratica meditativa.-si sì, come fosse un memoir, una specie di taccuino da viaggio, di quelli dove prendi appunti sulle cose che vedi e senti quando vai in giro.. bellissimo..-e così diventerebbe non un libro e basta ma un oggetto bello, da tenere in vista e consultare per la pratica e ispirarti..e se aggiungessimo lo spazio per gli appunti???-no vabbè, ma tu mi leggi nel pensiero.. sarà un oggetto sinestesico, come un memoir-memoir oracolo intuitivo-nome perfetto direi. Lo sai che siamo due pazzi furiosi???-ovviamente. E la cosa mi piace da morire. Pronta a diventare una scrittrice vera???
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