(di Mauretta Capuano) Un’ondata di affetto e stima ha travolto Loredana Lipperini, giornalista, scrittrice, autrice, voce di Fahreneith che dopo 47 anni di radio, 45 passati a RadioRai, se ne è andata a fine giugno in pensione. “Si chiude una fase, ma mai veramente. Non mi aspettavo un affetto così grande. Credo dia la misura di quanto la radio sia una cosa potente. Non ci pensi tanto quando la fai che arriva a molte persone e con tanta forza. Non pensi che il discorso sui libri sia così sentito, che le persone abbiamo tanta voglia di sentirne parlare. Sono travolta e felice” dice all’ANSA Lipperini. “Ho provato sempre a tenere i libri aderenti alla realtà, a non staccare il mondo della letteratura dal mondo reale. Per me la letteratura è sempre una militanza, l’essere nelle cose” spiega la giornalista. “Spero che Radio3, adesso alla direzione c’è Andrea Montanari ma andrà in pensione a fine 2025, resti quello che è sempre stata, un luogo dove si può parlare liberamente” afferma. “La mia generazione è cresciuta con i mezzi di comunicazione. Sarebbe bello che si desse spazio ala voce di chi ha 22 anni oggi. Quando ero giovane era più facile salire il percorso sociale. Ci deve essere un’alternanza” sottolinea.
Punto di riferimento per il mondo della cultura, voce anche delle donne, Lipperini, romana del 1956, è un vulcano di idee e iniziative. Oltre ad essere una voce storica della radio, è autrice di libri e saggi, anche per bambini, tra cui Non è un paese per vecchie (Bompiani), Ancora dalla parte delle bambine (Feltrinelli), ha da tanti anni il blog Lipperatura, collabora a riviste e quotidiani tra cui L’Espresso e La Repubblica e sicuramente riserverà altre sorprese. “A ottobre farò un Bookclub audio di informazione culturale con Emons con un’intervista settimanale sulle novità. È come se fosse il libro del giorno di Fahreneith. Si chiamerà Cose Preziose e una volta al mese andrò in una libreria a raccontare dal vivo i libri letti. Da Radio3 ho imparato che è molto importante il contatto diretto con gli ascoltatori e i lettori. Esserci per restituire quello che si è avuto. Nell’ultima puntata Montanari ha detto che ci saranno delle collaborazioni. Se Radio3 ha voglia sono qua, ma non collaborerei con Fahreneith, non sarebbe giusto, deve restare di chi la proseguirà. Non sarebbe bello invadere spazi che adesso saranno di altri” spiega Lipperini.
“Continuerò a collaborare con i giornali, a scrivere libri, ne sto finendo uno. Sicuramente avrò più tempo per fare le cose.
Dal 2020 i nostri tempi si sono terribilmente accelerati.
Bisogna trovare il modo di ponderare di più le cose che facciamo. Dopo la pandemia ci siamo trovati in questa girandola folle di impegni sempre più pressanti. Farebbe bene a tutti se si pubblicassero un po’ meno altrimenti i libri durano 5 giorni in libreria”.
Lipperini ha cominciato a lavorare alla radio da ragazzina: “Avevo 20 anni quando ho iniziato a Radio Radicale con tutta quella miscela di entusiasmo e ingenuità per cui chi andava in voce faceva tante altre cose, anche la rassegna stampa. Da pionieri. Tutti i miei passaggi sono avvenuti per provino. Non ho avuto una famiglia forte alle spalle, ne un mentore politico.
Nel ’79 Radio2 cercava delle voci forti. Al provino lessi la lettera di un ascoltatore e da li ho cominciato e non ho mai smesso di collaborare” racconta ricordando anche i suoi rifiuti di occuparsi di cose redazionali, l’esperienza di Lampi, Radio1 e poi l’assunzione su chiamata a Rainet fino a quando Marino Sinibaldi la ha richiamata a Radio3 nel 2009. “Sono tornata a casa, 15 anni di Fahrenheit diretti e felicissimi”, afferma Lipperini che vive ancora orgogliosamente a Pietralata. Ora sta finendo una cosa che la diverte moltissimo: “un romanzo dalla serie tv Il segno del comando per Rai Libri. È una cosa nuova, ci sto mettendo tutto dentro, anche il femminismo, Carla Lonzi. Dovrebbe uscire a fine ottobre, inizio novembre e poi riprenderò il romanzo che sto scrivendo da 4 anni cercando di non ripetere quello che ho fatto nei precedenti. Volevo trovare la strada giusta, uscirà nel 2025” annuncia. “Spero che la Rai venga protetta nel suo ruolo di servizio pubblico, tutta la Rai. Spero che ci si renda conto di quale patrimonio sia la Rai, di intelligenze, cultura, professionalità che deve essere protetto da tutto quello che sta succedendo. Sono abbastanza ottimista su Radio3” dice Lipperini.