GIULIA NICCOLAI, UN INTENSO SENTIMENTO DI STUPORE (EINAUDI, PP. 152, EURO 38) Un libro prezioso, nato da un archivio di tre valigie, che dà testimonianza del lavoro di Giulia Niccolai, artista eclettica del Novecento italiano: fotografa, scrittrice, poetessa, saggista, traduttrice; infine monaca buddista. Nata a Milano nel 1934, da madre americana e padre italiano, è morta nel 2021.
Inizia da ragazza a scattare foto, nel capoluogo lombardo frequenta il bar Jamaica e lì conosce Ugo Mulas, Mario Dondero, Alfa Castaldi. Un intenso sentimento di stupore – uscito per Einaudi, curato da Silvia Mazzucchelli con postfazione di Marco Belpoliti -, è un’antologia di scatti in bianco e nero, alcuni malinconici, altri felici e scanzonati, ciascuno fondamentale per ricostruire frammenti di un’epoca. Le foto sono accompagnate dalle parole di Niccolai che contestualizza, spiega la genesi, rivela aneddoti. Il libro è un’immersione nel passato sia degli Stati Uniti – un’ampia parte è dedicata alla campagna elettorale di Jfk -, sia dell’Italia degli anni Sessanta, declinata nella Roma della Dolce Vita, nelle campagne del Mezzogiorno, o nella Milano rovente in estate, con i Navigli e l’Idroscalo affollati, bagnanti che giocano a carte o a pallone, centinaia di biciclette parcheggiate, una addosso all’altra. C’era chi pedalava e chi si spostava con la Seicento o a bordo della Lambretta, qualcun altro viaggiava in Vespa. Tutto è documentato dall’occhio attento di Niccolai. Il capitolo dedicato a Roma ospita i volti di Adele Cambria, Alberto Moravia, Federico Fellini, Ennio Flaiano, Serge Reggiani, Giulietta Masina, Laura Betti, Ben Gazzara, Alberto Arbasino. Giulia Niccolai nella Capitale frequentava gli intellettuali dell’epoca, e ricorda:”Nessuno di noi mangiava in casa, perciò un nostro classico punto d’incontro verso le 13.30 o le 20.30 era Rosati, a piazza del Popolo. E poi ci si trovava tutti da Cesaretto: scrittori, registi, attori”. Negli States, Niccolai girava “con sette, otto chili di macchine fotografiche in borse a tracolla”, e una fotografia la ritrae con le sue tre Leica, in procinto di immortalare eventi che oggi sono ormai storia.