(di Mauretta Capuano) Si profila a tre l’ultima sfida del Premio Strega 2024: a contendersi la vittoria Donatella Di Pietrantonio, già vincitrice dello Strega Giovani 2024 con L’età fragile (Einaudi), Dario Voltolini con ‘Invernale’ (La nave di Teseo) e Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio). A Bruxelles, ospiti dell’Istituto Italiano di Cultura con gli altri tre finalisti – Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo (Mondadori) Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani (Feltrinelli) e Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica (minimum fax) – la sestina si prepara, nell’unica tappa straniera del lungo tour dello Strega, alla volata finale senza apparenti tensioni. Grande accoglienza, con tanti giovani, al Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura nella serata dell’11 giugno che ha visto riempirsi fino all’ultimo posto la platea con una partecipazione veramente straordinaria di circa 500 persone per i sei finalisti. “La sestina è anche frutto di un lavoro fatto da qui. L’Istituto Italiano ha un totale di sette giurati, compresa me, di cui non posso rivelare i nomi, che votano dall’estero per lo Strega” spiega la direttrice Allegra Iafrate che è alla fine del suo mandato nella capitale del Belgio.
Trentacinque sedi degli Istituti Italiani di Cultura collaborano alla giuria del Premio e il loro voto inciderà anche sulla scelta del vincitore nella seconda votazione il 4 luglio al Museo del Teatro Romano di Villa Giulia a Roma. “Spesso i libri finalisti e i vincitori dello Strega vengono tradotti in diverse lingue. Mostrano la capacità di influenzare e attrarre altri paesi con la cultura piuttosto che con la forza militare ed economica”, ha detto tra gli applausi la consigliera Laura Lamia, vice ambasciatrice che ha portato i saluti dell’ambasciatrice d’Italia in Belgio Federica Favi.
“Leggere 20 parole al giorno aumenta il vocabolario di oltre un milione di parole all’anno. Lo Strega dà un’immagine di quella che è la società italiana. Al vincitore vanno 5mila euro, ma quello che ottiene è un grande aumento delle vendite e la notorietà” ha spiegato il direttore della Fondazione Bellonci Stefano Petrocchi. Affiatati fra loro, anche se un po’ stanchi per il lungo tour, i sei finalisti sono stati al centro di una serata piena di sorprese a Bruxelles, co-organizzata con la Scuola Europea 4 dove la mattina hanno incontrato alcuni studenti tra cui i 10 che fanno parte della giuria che vota per il Premio Strega Giovani. Dopo una breve ma efficace presentazione i libri che concorreranno alla volata finale, di cui sono stati letti alcuni brani da Roberto Russo, sono stati raccontati attraverso delle immagini che anche gli autori dovevano scoprire a quale dei titoli in corsa associare. Così la Torre di Babele di Bruegel ha subito rimandato ad Autobiogrammatica di Giartosio. Primavera o Le tre età dell’uomo di Arnold Bocklin a L’età fragile di Di Pietrantonio, mentre una foto scattata negli anni Trenta in quello che è ora l’Istituto Italiano di Bruxelles ha portato ad Aggiustare l’universo della Romagnolo, anche se la sua storia è ambientata nel 1945-46. Per Invernale di Voltolini ecco Il grande macello di Annibale Carracci, per Chi dice e chi tace di Chiara Valerio Autoritratto – Dama dal cappello di Eleonor Fini e per Romanzo senza umani di Di Paolo Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli di Bruegel il Vecchio.
Il sestetto, come lo ha definito la direttrice dell’Istituto, è stato coinvolto anche in un gioco finale ispirato a Cadavere Exquis che ha portato alla composizione di testi surrealistici a partire da una frase attinente all’esperienza dello Strega. Il tour si concluderà il 26 giugno a Bisceglie, in Puglia, e poi sarà più difficile tenere a bada la tensione per la volata finale.