Un libro che si muove su un doppio binario: cronistoria dei fatti e narrazione romanzata, unendo notizie storiche su Antonio Vivaldi – le sue composizioni, le difficoltà finanziarie, gli scontri con l’Istituzione – con la vicenda, solo parzialmente di invenzione, di Lucia e delle altre coriste. È ‘Lucietta – organista di Vivaldi’ (Sellerio), nuovo romanzo di Federico Maria Sardelli, flautista, direttore d’orchestra, compositore, musicologo, scrittore di best seller come ‘L’Affare Vivaldi’, drammaturgo, fondatore dell’ensemble Modo Antiquo, pittore, incisore, fumettista, illustratore e autore satirico: collabora con Il Vernacoliere dall’età di 12 anni.
Il romanzo, in libreria dal 24 novembre, racconta la storia di Lucietta a partire dal 1677, quando a Venezia una neonata viene abbandonata all’Ospedale della Pietà dove le bambine potevano rimanere anche oltre la maggiore età: ricevevano un’educazione musicale e imparavano a suonare uno strumento.
Lucietta ha una voce bellissima e sin da piccola diventa ‘figlia del coro’, poi impara a suonare l’organo. Nel tempo diventa l’organista preferita di Vivaldi che nel 1703 aveva iniziato a insegnare all’Ospedale della Pietà come maestro di violino.
Lavorare con un gruppo affiatato e motivato di orchestrali come quello delle coriste, capaci non solo di eseguire ma anche di scrivere e trascrivere la sua musica, era un grandissimo vantaggio: Vivaldi poteva sperimentare e perfezionare la sua arte, cancellare e ripetere in infinite variazioni.
Lucietta vive per il maestro in una sorta di innamoramento; nel tempo deve rinunciare a suonare e cantare, prima per far posto alle ragazze più giovani, poi una malattia agli occhi la rende progressivamente cieca: solo la musica la consola, perché continua a suonare a orecchio, forte della passione per Vivaldi che di quella musica si è fatto tramite e portatore.