“Il mondo si sta scollando e si sta dividendo in blocchi, simili a placche tettoniche che si scontrano, e le guerre sono la conseguenza. Gli Usa stanno abbandonando il loro ruolo di leader, per problemi interni, lasciando un vuoto geopolitico che non viene riempito. Ci vorrebbe una nuova governance globale, ma è uno scenario difficilmente realizzabile, oppure dobbiamo auspicare che le liberaldemocrazie possano tornare a essere attrattive”. Lo ha detto oggi Marco Magnani, economista e manager, docente alla International Economics alla Luiss di Roma e alla Cattolica di Milano e Senior Fellow alla Harvard Kennedy School, protagonista oggi a Udine di un incontro al festival vicino/lontano sul tema “Globalizzazione al capolinea?”, introdotto dallo storico Tommaso Piffer e moderato dal giornalista dell’ANSA Francesco De Filippo.
Magnani, autore del volume Il grande scollamento. Timori e speranze dopo gli eccessi della globalizzazione (Edizioni Egea), ha sottolineato che “gli Usa stanno andando verso un isolazionismo e tra le potenze globali come Cina e Stati Uniti si assiste a un forte disaccoppiamento, si sono incrinati i rapporti, specie in campo economico, ma anche tecnologico e culturale. E poi ci sono i battitori liberi – ha aggiunto – in genere democrazie populiste o autocrazie, che hanno aspirazioni di essere potenze regionali o addirittura globali, come la Turchia, l’India, le monarchie del Golfo”. Escludendo “un cambio di egemonia mondiale” e anche “una nuova guerra fredda tra due o tre superpotenze, perché nessuna ha una sufficiente ‘capacità gravitazionale'”, l’economista ha evidenziato che “sarebbe sufficiente riuscire a non cadere da un mondo diviso in blocchi, dove c’è però ancora una comunicazione, a un mondo segnato da una balcanizzazione, ossia un’ulteriore frammentazione che porterebbe al caos. Il mio auspicio – ha concluso – è che le liberaldemocrazie, che comprendono oltre all’Occidente, la Corea, il Giappone, l’India, possano tornare a essere attrattive dal punto di vista economico, politico e anche valoriale”.
Domani a Udine è in programma la serata conclusiva del festival con la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani 2024 alla giornalista irlandese Sally Hayden, per il suo libro E la quarta volta siamo annegati (Bollati Boringhieri).