Exòrma pubblica letteratura, letterature di viaggio, saggistica, con particolare attenzione agli aspetti antropologici, estetici, all’attualità dei temi sociali, alla divulgazione di arte, storia, scienza.
Sito web: www.exormaedizioni.com
La casa editrice nasce sulla scia di uno studio di progettazione grafico-editoriale attivo dal 1985 e diretto dai due editori Orfeo Pagnani e Maura Sassara. Porta quindi in dote le competenze per costruire libri belli dentro e fuori, con la massima cura dedicata agli aspetti di ergonomia del libro, al progetto grafico e alla qualità redazionale.
Nel logo Exòrma la lettera “epsilon” e la “ò” tagliata in basso, che allude alla forma dell’“omega”, chiamano in causa la radice di un verbo greco: mollare gli ormeggi.
Il varo avviene nel 2009 ma il natante si avventura al largo alla fine del 2010 invocando la protezione di Joshua Slocum, il navigatore solitario. Lui la racconta così: «Avevo deciso di fare un viaggio attorno al mondo e, poiché il 24 aprile 1895 il vento era favorevole, salpai l’ancora a mezzogiorno […]».
Il tema del viaggio e la sua dimensione letteraria sono elementi che caratterizzano la casa editrice.
Exòrma è anche l’editore del Festival della Letteratura di Viaggio. FestBook è il libro-catalogo che accompagna la manifestazione e ne accoglie i contenuti.
Tra le altre, ecco due collane che ben rappresentano il progetto editoriale:
Scritti Traversi è dedicata ai luoghi e ai viaggi. Una riflessione critica sulla prospettiva contemporanea: è ancora possibile scoprire i luoghi? Questo è l’interrogativo fondamentale che si pone. Sono scritture meticce, dai modi del reportage alla forma del romanzo-saggio. Il viaggio e i luoghi sono il denominatore comune, l’apporto di temi e discipline diverse fa il resto.
La collana quisiscrivemale è dedicata alla narrativa. Viviamo l’epoca dell’informazione superveloce, sappiamo tutto ma non sappiamo nulla e condividiamo un contesto che sembra voler disertare la complessità: tutto deve essere facile, corretto e conforme, omologato, “scritto bene”.
Ecco perché dalle parti di Exòrma si “scrive male”.
In un panorama editoriale sempre più intricato e difficile da interpretare, Exòrma riunisce autori, diversi tra loro, che decidono di non sottostare al vincolo della “storia” a tutti i costi e abbiano voglia di scrollarsi di dosso la preoccupazione del “come va a finire”, sudando caparbiamente sulla lingua, raccogliendo la sfida. Vogliamo riconsiderare la narrativa come “una delle possibili tentazioni della prosa” della quale rintracciare esempi vitali; trascurare le scritture sfiancate e addomesticate alla necessità del farsi vedere; sbarrare il passo all’omologazione dei contenuti, alle strettoie dei generi.
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