“Sono un pascoliano infinito”. Il regista Marco Bellocchio, tornato a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) dopo 24 anni, ha espresso tutto l’affetto per il poeta alla presentazione in anteprima nazionale del volume “Una dolorosa immobilità. La vita di Giovanni Pascoli in una sceneggiatura interrotta”, evento organizzato da Sammauroindustria in collaborazione con Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, alla presenza delle curatrici del libro, Gianfranca Lavezzi e Federica Massia.
“Ho conosciuto Pascoli da bambino, alle elementari, dalle poesie imparate a memoria come Cavalla storna, 10 agosto, L’Aquilone – ha esordito Bellocchio -. Pascoli è stato un grande poeta che non ha avuto un momento di felicità. Vincenzo Consolo nella sceneggiatura che scrisse per un film su di lui all’inizio degli anni ’80 diede voce alla sua parte politica, personalmente penso che uno snodo cruciale della sua vita sia stata la prigione nel periodo del suo impegno socialista con Andrea Costa. Lì capisce che la sua vocazione non è la militanza politica ma lo studio e la cura delle sorelle. È una vera e propria svolta della sua vita. Quella dove poi creerà il nido familiare per difendersi dal mondo esterno”. Bellocchio ha spiegato anche perché non si fece il film su Pascoli. Era stato commissionato dalla Rai, presieduta da Sergio Zavoli, che aveva deliberato la sua uscita, in programma nel 1982. Vincenzo Consolo aveva scritto la sceneggiatura, che era stata discussa ed elaborata con Vincenzo Cerami e lo stesso Bellocchio, cui sarebbe spettata la regia. “Quel film aveva coinciso con ‘Salto nel vuoto’, storia di un rapporto tra un fratello e una sorella. A quel punto non aveva più senso tornare su un tema che era il medesimo. Nel ruolo di Pascoli poi avrei visto bene Michele Placido, tra i protagonisti di ‘Salto nel vuoto'”.
Vedremo in futuro un suo film su Giovanni Pascoli?, gli ha chiesto il direttore di Sammauroindustria, Miro Gori. “È difficile, penso che non avrò il tempo. Su una cosa però sono certo: Pascoli è un poeta straordinario, un gigante della letteratura”.