Social network e alienazione, denaro e solitudine, politica e compravendita, sesso e identità, sondaggi e illusioni, culto dell’estrema libertà e famiglie castrate, patrie svendute e censure arbitrarie, restrizioni crescenti e statue abbattute, superamento di ogni limite e tirannia dei ‘diritti per tutti’. Esce in libreria “Indecenti.
Uomini e donne oltre il politicamente corretto: per una rinascita antropologica e spirituale” (Passaggio al bosco, 198 pp, 14,25 euro), nuovo libro di Emanuele Ricucci, un lungo pamphlet che che punta ad indagare “dentro e oltre progressismo e conservatorismo” per definire “un ritorno a un uomo universale” nel tempo del “delirio politicamente corretto, dove le opinioni autoritarie soppiantano le idee autorevoli”. Cosa sta accadendo all’uomo occidentale? “Sempre più assente e sradicato, esso si è trasformato in un perfetto ingranaggio del conformismo, astratto e ripetibile, senza Dio e senza confini, perennemente migrante e precario, spogliato di ogni profondità e di ogni connessione con lo spirito. È questo – chiede l’autore – il tanto decantato ‘progresso’ della democrazia liberale?”. Seguendo i precedenti capitoli della “trilogia degli uomini sovrani di se stessi” (“Torniamo Uomini”, pubblicato dal quotidiano Il Giornale e “Contro la folla. Il tempo degli uomini sovrani”, con l’introduzione di Vittorio Sgarbi), Ricucci offre una possibile soluzione: “la ricerca di una nuova integrità oltre le follie del progresso, la resa degli individui in scatola, mondati da ogni dimensione di profondità per essere perfetti consumatori e conformisti e lo scenario infernale dell’uomo folla. Ciò che serve è la volontà di edificare l’uomo sovrano di se stesso, l’indecente che non si accodi alla rasserenante decenza dell’imposizione e combatta l’auto annullamento in atto”.