SABRINA EFIONAYI, PADRENOSTRO (FELTRINELLI, PP. 240, EURO 17) Sabrina Efionayi, scrittrice e podcaster classe 1999, è tornata con un nuovo romanzo, dopo l’esordio “Addio, a domani”, pubblicato da Einaudi nel 2022. “Padrenostro”, uscito per Feltrinelli nella collana Narratori, ha come protagonista Elisa, una ventenne napoletana oppressa da un’educazione castrante, soprattutto da un padre membro di una comunità religiosa, dove è usanza confessare i propri peccati davanti a tutti. Elisa “convive con la voglia di parlare a voce alta in una famiglia in cui viene zittita in continuazione”. A lei e ai suoi fratelli è bandito ogni desiderio, anche collezionare figurine di calciatori, uscire per festeggiare lo scudetto della squadra del cuore o andare in vacanza con gli amici. La madre di Elisa è una donna “tanto remissiva nei riguardi del marito, quanto inflessibile verso i figli”. Elisa non è “tranquilla, patisce la presenza ingombrante della madre in quella casa troppo piccola per tutte e due”.
Conforto della ragazza è l’amica Fortuna. Un giorno architetta un piano e parte con lei alla volta di Procida. Il dilemma di Elisa, assetata di conoscenza e divorata dai sensi di colpa, è come uscire dalla gabbia dentro cui si sente imprigionata. Un libro per chi cerca storie simili a “Padre Padrone” di Gavino Ledda oppure al romanzo della statunitense Tara Westover, “L’educazione”.