RENATO POZZETTO, ‘NE UCCIDE PIÙ LA GOLA CHE LA SCIARPA. LA MIA STORIA’ (RIZZOLI, PP 288, EURO 18.50).
Renato Pozzetto si racconta per la prima volta in un’autobiografia con tanti divertenti aneddoti, incontri decisivi e avventure rocambolesche. La storia di una vita che “l’è bela!” diventata ora un libro: ‘Ne uccide più la gola che la sciarpa’, che esce il 30 gennaio per Rizzoli.
“Ero al buio. C’era umidità./Silenzio./Poi, di colpo, qualcuno ha acceso la luce. Non so se dopo mi hanno lavato./Poi ho visto la mia mamma./Bella, bellissima./Era il 14 luglio 1940./ Era il giorno della mia nascita” racconta.
A fare da sfondo al racconto dell’attore, comico, cabarettista, cantante, sceneggiatore, regista, tra i capiscuola del cabaret lombardo, non poteva che esserci la Milano dei locali off, del Bar Gattullo, del “Dogui” e dell’Ufficio Facce, delle osterie e dei circoli operai, dell’Oca d’Oro con gli anarchici ad affettar salame e le canzoni della mala. E la galleria d’arte notturna La Muffola da cui sono passati Lucio Fontana e Piero Manzoni, il Cab 64 e il Derby dove con Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Bruno Lauzi e tanti altri ha trovato casa tutto quel fermento surreale e giocoso del teatro-canzone che avrebbe fatto scuola.
C’è la Milano in cui due amici d’infanzia cominciano a suonare la chitarra e a cantare le canzoni popolari, danno vita al duo comico “Cochi e Renato” e portano quel surrealismo e quella vitalità dai cabaret alla tv, diventando una coppia indimenticabile. Separata, mai del tutto, dal clamoroso esordio di Pozzetto in ‘Per amare Ofelia’, l’inizio di una lunga e fortunata carriera cinematografica che lo porterà negli anni Ottanta a scrivere pagine di storia della commedia all’italiana.
In ‘Ne uccide più la gola che la sciarpa’ anche la passione per le automobili, gli elicotteri, le corse di F1. Cibo e vino, il Po da percorrere e ripercorrere in barca, gli affetti famigliari, registi grandi e piccoli, partner memorabili dentro e fuori dal set.