Sigfrido Ranucci vince la XIII edizione del Premio letterario Caccuri con La Scelta (Bompiani).
Secondo posto, ex aequo, per gli altri titoli in finale nel contest di saggistica: Gramsci è vivo. Sillabario per un’egemonia contemporanea (Rizzoli) del giornalista e presidente della Fondazione Maxxi, Alessandro Giuli; Il secolo autoritario (Rizzoli) dello storico e due volte direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli; Love harder (Solferino) della vicedirettrice del Corriere della Sera, Barbara Stefanelli.
I quattro autori sono intervenuti sabato 10 agosto in piazza a Caccuri. Il libro del conduttore di Report – che porta a casa la Torre d’Argento creata dal maestro orafo Michele Affidato – ripercorre molte delle sue inchieste più importanti ed è un viaggio nella sua carriera di inviato per Rai3 e Rainews 24 in Italia e nelle zone di guerra.
Dopo essere stati selezionati dal comitato scientifico presieduto da Giordano Bruno Guerri, i quattro saggi sono stati votati da una giuria popolare e una nazionale composta da 110 membri (30 nazionali e 80 accademici).
Nel corso delle cinque serate sono stati consegnati gli altri riconoscimenti. Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della Sera, ha vinto la sezione letteratura e giornalismo con il suo L’oro e la patria. Storia di Niccolò Introna, eroe dimenticato (Mondadori 2024). Prete al Parco Verde di Caivano e simbolo della lotta contro la camorra, Don Maurizio Patriciello ha lanciato ancora una volta il suo messaggio di speranza e lotta anche da palco di Caccuri: il suo libro Vangelo nella terra dei fuochi (Compagnia editoriale Alberti) ha conquistato il Premio letteratura sociale. Donato Carrisi, giornalista e scrittore, si è aggiudicato il Premio Caccuri per la narrativa: in piazza ha presentato la sua ultima fatica, L’educazione delle farfalle (Longanesi). A Danilo Rea il riconoscimento per la Musica e letteratura.
“Anche quest’anno il Premio raccoglie le migliori energie intellettuali del nostro Paese e le trasforma in forza culturale e comunitaria. I libri sono il miglior modo per leggere i cambiamenti della nostra società, capirne le direzioni, anticiparne le tendenze. Sono il fulcro del Premio che nel corso delle sue tredici edizioni ha saputo promuovere la Calabria straordinaria, la bellezza dei suoi borghi, la sua storia millenaria, la ricchezza del paesaggio e delle sue tradizioni”, sottolinea Adolfo Barone, presidente dell’Accademia dei Caccuriani, in una nota congiunta con i due vice, Olimpio Talarico e Roberto De Candia.