Lo scrittore cileno Benjamin Labatut ha ricevuto il Premio Malaparte, XXVI edizione, con una cerimonia alla Certosa di San Giacomo a Capri. Autore del recente romanzo Maniac (Adelphi) nel quale prosegue il rapporto con le tematiche scientifiche (‘Quando abbiamo smesso di capire il mondo’, Adelphi 2021), lo scrittore nato in Olanda con avi italiani dopo i ringraziamenti di rito ha pronunciato il tradizionale discorso di accettazione dal titolo ‘Il segugio del cielo’ dedicato, ha detto, “a Roberto Calasso e mio nonno” dove ha toccato il tema dell’intelligenza artificiale.
Il Malaparte si conferma così uno dei più prestigiosi riconoscimenti letterari italiani a scrittori internazionali, rilanciato negli ultimi dodici anni grazie all’impegno della curatrice Gabriella Buontempo, al sostegno di Ferrarelle Società Benefit, che lo ha inserito tra le più significative iniziative in termini di Responsabilità sociale, e del suo vice presidente Michele Pontecorvo Ricciardi, che è anche presidente del Fai Campania.
“Partecipiamo con piacere a questo evento che conclude la stagione culturale estiva dell’isola – ha detto il sindaco Marino Lembo -, ringraziamo Gabriella Buontempo, la giuria e lo sponsor, un caprese d’adozione come Michele Pontecorvo che lo segue con affetto a testimonianza che ci sono imprenditori che non si tirano indietro”.
Il direttore della Certosa Pierfrancesco Talamo ha ringraziato “l’affiatata squadra del premio, evento di alto profilo”.
La giuria con la curatrice Gabriella Buontempo è composta da Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Silvio Perrella, Emanuele Trevi e Marina Valensise. Allo scrittore premiato è stato consegnato un cesto simbolico con i frutti della terra di Capri. Il premio è realizzato con il supporto MiC e in collaborazione con la Direzione regionale musei, con il patrocinio del Fai Campania.