Un’immersione visiva, sonora e conoscitiva nell’Italia di Dante e nei sentimenti della Divina Commedia, dall’amore al potere. Con Aldo Cazzullo “raccontatore”, come si definisce, e la voce di Alessandro Preziosi si compie un viaggio speciale con Dante, la voce che parla di noi, un nuovo format che debutta martedì 20 febbraio alle 21.10 su Rai Storia, in sei puntate.
Dante “è un dito puntato sulla nostra coscienza. Peccato che siamo tutti un po’ digitalizzati, rapidi nel far sedimentare. Un progetto come questo serve a rimanere nell’etere” dice all’ANSA Alessandro Preziosi che in questi giorni è sul set della seconda serie di Black out, che si gira sulle Dolomiti.
“Cerchiamo di raccontare non tanto la storia della sua vita quanto la storia della sua opera perché Dante è il primo a parlare di Italia, seppure in termini molto duri ,perché la ama e la vorrebbe migliore” spiega all’ANSA Cazzullo.
Dante, la voce che parla di noi “era nato come un podcast, poi hanno deciso di farne una trasmissione. Cazzullo è il nostro Virgilio. È formidabile, contestualizza la parte recitata dei canti. Introduce con informazioni storico-politiche, paesaggistiche che accompagnano la scelta dei canti che non solo solo i classici, i più famosi. È bella questa commistione” racconta Preziosi che sarà all’interno di Santa Croce a Firenze.
“Ho fatto tutte le registrazioni in questa basilica che è una delle più suggestive di Firenze. Abbiamo girato per tre giorni e tre notti”. Cazzullo sarà invece sulla Torre di Palazzo Vecchio e in altri luoghi di Dante, a Firenze.
Il primo appuntamento sarà dedicato al Dono dell’Amore, da Paolo e Francesca a Pia dei Tolomei al Conte Ugolino. “Non facciamo tanta teoria, ma raccontiamo storie con un particolare approfondimento sulle donne. Ad esempio Dante manda l’assassino di Francesca, il marito geloso, nella caina, il posto più brutto di tutto l’Inferno, dove non c’è il fuoco ma il ghiaccio, simbolo dell’odio e della disperazione. Ed è lì per Dante che vanno a finire quelli che fanno del male alle donne ed è giusto che sia così” spiega Cazzullo.