Immaginare il futuro di Roma con le lenti dell’arte e della narrativa, ispirati dalle giovani generazioni. Sono gli intenti di “Roma tra 50 anni”, volume curato dall’Istituto Europeo di Design di Roma che, a partire dalle visioni di cento studenti, ha chiesto ad autori di narrativa e di cinema di riflettere sulla Roma che sarà attraverso un contributo inedito. Il lavoro, sviluppato in collaborazione con la rivista culturale Lucy, contiene i racconti originali di Francesca Archibugi, Fratelli D’Innocenzo, Antonella Lattanzi, Tommaso Pincio, Elena Stancanelli. Si tratta di “una staffetta tra il mondo delle arti visive e quello della narrativa, un intreccio tra didattica, formazione e cultura”.
Per immaginare i diversi futuri di Roma, ogni scrittore è stato ispirato dagli esiti di cinque laboratori sviluppati, sullo stesso tema, durante lo scorso anno accademico. “L’idea di immaginare Roma tra cinquant’anni è soprattutto un regalo – commenta Laura Negrini, direttrice Ied Roma -. Per noi, per la città, per l’amministrazione pubblica, per chiunque abbia voglia di coglierlo. Il regalo di concederci il tempo di un’esplorazione, di una divagazione più lenta del solito, attraverso cui scoprire i valori che questa città contiene e che a volte dimentichiamo, valori che sono risorse e nel tempo possono suggerire storie meravigliose”. Tra i temi affrontati nel volume, il verde urbano diventa occasione per concepire un domani più connesso la natura. Un quartiere multiculturale un luogo da cui scorgere i nuovi tratti somatici degli abitanti del futuro. L’occhio delle telecamere di sorveglianza è l’incipit per immaginare una Roma distopica, in una Terra inabitabile, di polvere, grattacieli e comunicazioni esclusivamente digitali.
Dalla stratificazione millenaria della Capitale ha invece inizio un viaggio architettonico e sentimentale nella sua memoria e nel suo futuro. Una serie di frammenti visivi legati alla quotidianità dei romani è l’input per trasformare Roma in un agglomerato di nonsense feroce e vivissimo. La presentazione del progetto è avvenuta nel pomeriggio a Roma, al Museo Macro, alla presenza, tra gli altri, di Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale.