– MILANO, 29 MAG – VINCENZO GUARRACINO ‘RONCORONI.
RICORDANDO I MAESTRI, GLI ALLIEVI, I COLLEGHI, GLI AMORI’ (NEW PRESS ED.,133 PAGINE, 14 EURO).
Se esistesse uno ‘stile Roncoroni’, potrebbe essere quello che gli antichi avrebbero definito una inesausta ‘curiositas’, parola latina per indicare un’attitudine molto particolare, fatta insieme di desiderio di conoscenza, disponibilità ad ogni tipo di esperienza. A due anni dalla sua morte esce una biografia di Federico Roncoroni, scrittore, saggista e soprattutto appassionato autore di testi scolastici per la Mondadori, come Grammatica essenziale della lingua italiana e Testo e contesto, sui quali hanno studiato generazioni di studenti. Autore del libro, Roncoroni. Ricordando i Maestri, gli allievi, i colleghi, gli amori, il critico letterario Vincenzo Guarracino, suo grande amico dagli anni della giovinezza oltre che collega nel periodo in cui entrambi insegnarono. “Per me era un amico fraterno e nei mesi prima di morire, quando era già molto malato, mi disse che sarebbe stato molto contento se io avessi scritto un libro con la sua storia – spiega Guarracino, grande appassionato di poesia ed esperto di Leopardi. Presentato a Como, dove Ronconi era nato nel 1944, nell’ambito della manifestazione Parolario, il libro ripercorre il tragitto dell’esperienza roncoroniana, i suoi molteplici interessi, l’amicizia con lo scrittore Piero Chiara, iniziata quando l’ autore de La stanza del vescovo cercava un consulente per la sua traduzione del Satyricon di Petronio Arbitro e gli venne segnalato il giovane Roncoroni. La loro collaborazione non si interruppe più e prima della sua morte Chiara nominò Roncoroni amministratore unico della sua eredità editoriale. Il libro ricorda infine anche un’altra caratteristica di Roncoroni,quella di mandare in stampa pubblicazioni sotto nomi fittizzi, pare una ventina. “Da questo punto di vista era molto dannunziano, lo faceva per non inflazionare troppo il suo nome e anche per vedere cosa accadeva firmandosi diversamente: aveva sempre successo – ricorda Guarracino – Se dovessi descriverlo con due aggettivi userei curioso e versatile” .