GIOVANNI TERZI, SHUKRAN (PIEMME, PP.
155, EURO 11,90) L’orrore della guerra, la potenza del perdono e della pietà sono al centro di Shukran, breve romanzo di non-fiction. Giovanni Terzi, architetto, scrittore, giornalista e conduttore radiotelevisivo, racconta la storia vera del cardiochirurgo siriano Tammam Youssef, un uomo che non ha mai badato alle barriere ideologiche, e ha salvato migliaia di bambini, tra cui Mohamed, figlio del terrorista che ha ucciso suo fratello.
Il libro è una riflessione sull’amore, sentimento che unisce e non divide, sul linguaggio in comune che possono avere i popoli, sulla sacralità della vita: “Sono temi per me intimamente essenziali, temi che non sono mai affrontati perché è più facile dividere e trovare le differenze che capire e cercare le somiglianze”, riflette in un passaggio il protagonista Tammam.
“Per me, Tammam Youssef nato in un villaggio della Siria, diventare chirurgo e salvare vite umane è sempre stata la mia missione, il mio motivo di vita. Sono convinto che la mia professione non è scelta, ma che da essa si viene scelti”, afferma Tammam che considera il mestiere di medico una fede.
Youssef ha un solo obiettivo: donare una speranza a chi non ce l’ha.
Shukran significa grazie. E Shukran è la parola che la madre di Mohamed, piena di gratitudine, ha rivolto a Tammam. Un grazie all’uomo che ha curato il figlio e lo ha salvato. “Quel ringraziamento, mi era stato spiegato, non era semplicemente un atto formale, ma un gesto profondo in cui la parola viene pronunciata con un lieve cenno della testa e portando le mani verso il petto”, scrive Terzi nell’epilogo del racconto. Shukran è un libro che invita alla pace e alla speranza.