(di Micol Graziano) – ROMA, 27 APR – “La verità è la nostra difesa: voglio che Julian torni a casa quanto prima. La sua battaglia per la libertà riguarda tutti noi. L’attacco a Julian è un attacco alla libertà di stampa ed è un attacco a tutti coloro che vogliono raccontare la verità. Il 3 maggio è la giornata mondiale della libertà di stampa e chiedo a tutti voi, in quell’occasione, di ricordare Julian”. Lo ha detto Stella Moris, moglie di Assange, alla presentazione a Roma del libro Il processo a Julian Assange, firmato da Nils Melzer e edito in Italia da Fazi, nella sede della Federazione nazionale della stampa.
Il presidente Fnsi Vittorio Di Trapani ha espresso la vicinanza di tutto il sindacato al giornalista e attivista australiano e ha ribadito che “l’interesse pubblico a sapere viene prima di ogni altro diritto. Il giornalismo non è e non può essere giudicato come un crimine’. “Questo slogan – ha annunciato – lo porteremo il 3 maggio giornata della libertà di stampa in diverse piazze. Saremo a Venezia, a Napoli, a Roma, a Milano. Come sindacato dobbiamo accendere l’attenzione sul caso Assange”. Qualcosa si sta muovendo, perché “da oggi quasi venti sindacati nazionali in giro per l’Europa dichiarano Julian Assange iscritto alle loro liste, è una lista lunga”. E ha rivolto un appello ai cronisti in sala: “Raccontate le violazioni che sono descritte in questo libro. Raccontate le denunce fatte da Assange che gli sono valse questa persecuzione”.
Il saggio inchiesta dello svizzero Melzer – classe 1970, titolare della cattedra di Diritti umani all’Accademia di diritto internazionale umanitario di Ginevra e professore di Diritto internazionale all’Università di Glasgow, già relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, dal 2016 al 2022 – “vuole essere un appello urgente. Un monito rivolto alla comunità internazionale degli Stati, perché il sistema di tutela dei diritti umani da essi stabilito sostanzialmente non funziona”, scrive l’autore. E aggiunge: “Nel momento in cui dire la verità sarà diventato un crimine, vivremo tutti nella tirannia”. Il saggio si apre con una frase di Otto Gritschneder: “Chi dorme in una democrazia si risveglierà in una dittatura”.
Julian Assange dal 2019 è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, il più duro del Regno Unito, in attesa della decisione sull’estradizione richiesta dagli Usa dove rischia fino a 175 anni di carcere. Melzer in questo libro presenta i risultati della sua indagine sul caso Assange, documentando come i governi di Stati Uniti, Regno Unito, Svezia ed Ecuador abbiano messo a tacere il fondatore di WikiLeaks.
Nella ricostruzione di Melzer, Assange ha dovuto affrontare gravi violazioni del diritto a un giusto processo, prove manipolate, tortura psicologica, sorveglianza costante, diffamazioni e intimidazioni.
La prefazione del volume è affidata alla giornalista d’inchiesta Stefania Maurizi che su Assange racconta: “La sua vita è appesa a un filo. La sua salute è devastata. Dal 2010 non conosce libertà e rischia di perderla per sempre, finendo incarcerato a vita in una prigione di massima sicurezza, negli Stati Uniti, con criminali violenti, che non hanno rispetto per la vita umana. Ma lui non è un criminale. È un uomo innocente e non ha mai commesso un atto di violenza. Il suo unico crimine è aver rivelato la verità”. Assange e i giornalisti di WikiLeaks hanno rivelato centinaia di migliaia di file segreti del Pentagono, della Cia e della National Security Agency. .