DAVIDE GIULIANI, ‘IL PRESIDENTE PIÙ AMATO’ (MONDADORI, (159 pagine, 8,90 euro) Comunque finirà la sfida elettorale di novembre tra Kamala Harris e Donald Trump, nessuno dei contendenti oggi in campo sembra avere in dote il carisma necessario per modificare le gerarchie nella galleria dei ritratti degli inquilini della Casa Bianca, dove da sessant’anni il posto d’onore è stabilmente assegnato a John Fitzgerald Kennedy, il presidente più amato negli Usa e non solo.
Un predestinato, il leader democratico assassinato a Dallas dopo soli 1036 giorni alla guida dell’Occidente contrapposto al blocco sovietico? Forse. Sicuramente fu un uomo che in vita, con il sostegno di una famiglia divenuta dinastia, seppe costruire anno dopo anno il mito a cui la morte lo avrebbe consegnato per sempre. È quanto emerge dalla più recente biografia dedicata a J.F. Kennedy, “Il presidente più amato”, pubblicata da Mondadori nella collana di quaranta volumi “Usa: storia, società e personaggi d’America”, e curata dal giornalista varesino Davide Giuliani, collaboratore di programmi Rai dopo esperienze a Mediaset.
Un testo agile, distribuito online e nel circuito delle edicole, che ripercorre la parabola di JFK dalla giovinezza alla partecipazione alla seconda guerra mondiale, dall’ascesa politica alle battaglie per i diritti, dalle crisi internazionali alla corsa per la conquista dello spazio, dalle relazioni private all’immagine pubblica.
Una rilettura critica da cui affiora una prospettiva originale per ripercorrere la presidenza Kennedy: quella della speranza, chiave di lettura utile a capire anche l’America di oggi e a mettere a fuoco – come dichiarato nel piano editoriale della collana – “luci e ombre di un paese da conoscere per comprendere meglio dove sta andando il mondo”.