AA.VV., IL SAPORE DELLA GUERRA (NINO ARAGNO EDITORE, PP. 99, EURO 15) Il poeta Paolo Ruffilli è il curatore e traduttore dell’antologia, in lingua italiana e inglese, Il sapore della guerra – The taste of war, una raccolta che comprende i versi di trenta autori, tra cui Eldar Akhadov, Ataol Behramoglu, Pat Boran, Maurizio Cucchi, John Deane, Kjell Espmark, Ruth Finlight, Mordechai Geldman, Sylvie Marie, Luis Garcia Montero.
Il volume è nato “dalla convinzione che l’unica opzione per il futuro degli uomini sia la pace. Utopia, certo, vista la realtà opposta delle molte guerre del passato remoto e recente in zone vicine e lontane. Ma la poesia deve la sua potenza al suo essere controcorrente”, spiega Paolo Ruffilli nell’introduzione. La silloge comprende componimenti che arrivano al cuore del lettore: “Cercavo poesie che abbaiassero e mordessero come cani non solo arrabbiati ma anche in apparente fulminante tranquillità”, continua Ruffilli.
Nella poesia dal titolo Preghiera lo spagnolo Luis Garcia Montero scrive: “A voi/che avete tagliato la mela della morte/con l’anonimato di una guerra/chiedo la carità”.
L’autrice libanese Joumana Haddad ne La mia terra racconta il dolore di chi ha perso tutto: “Ho visto un uomo piangere davanti alla sua casa distrutta. Non diceva niente, stava solo piangendo. Guardava e piangeva, seduto su un mucchio di cemento informe che era la stanza del figlio maggiore. La stanza non c’è più. Anche il figlio maggiore. La mano sulle sue lacrime tremava contro la sua volontà”.
Trenta voci da diverse parti del mondo ricordano “quanto sia aspro ed urticante il sapore della guerra, grondante sangue e sofferenza”, si legge nelle prime pagine del libro.