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Ignazio Nicita
Il sotto titolo è quanto mai azzeccato. Riassume appieno il libro. Sono convinto che dalla Lapponia al Sud Africa, che dagli USA al Giappone cercando troveremmo decine di libri simili. Qui siamo al confine fra Emilia Romagna e Toscana, fra Stato pontificio e gran ducato di Toscana. Badate, non è un lamento sui tempi che furono, sul come si stava meglio quando si stava peggio perché questi, sin dagli antichi, sono già stati scritti. E’ una ballata, nello stile dei trovatori. Nulla di più facile che leggendo si senta la voce e l’accento particolare di Guccini, figura incontornabile del cantautorato italiano al pari di De Andrè. Si mescolano italiano colto e termini dialettali. Non c’è rimpianto, malinconia semmai. Tristezza nel vedere luoghi amati andare in abbandono, assistere ad una corsa ad un benessere, artefatto e spesso indotto. Due parole sull’autore: nato a Modena, 14 giugno 1940, è un cantautore, scrittore, attore e chitarrista italiano.
Domenico-Apostolico
L’ho finito, prima di scrivere qualcosa in proposito ho aspettato di digerirlo ma non di metabolizzarlo. È un libro decisamente complesso e non di facile lettura. Credo che sia principalmente dovuto alla tecnica di scrittura dei continui flashback di chi racconta la storia di Gerda Taro Pohorylle. Il premio Strega è più che meritato. Il libro è articolato in tre parti: uno spasimante; un’amica attivista e un ex fidanzato. L’ambiente è quella della diaspora ebrea della Parigi negli anni 30 all’ascesa del nazismo in Germania. La storia mi porta a mente altri libri che vanno da “Indésirables” di Diane Ducret, dove si parla del campo di Gars nei Pirenei francesi dove furono internati molti sopravvissuti della guerra di Spagna, “Paris a moveable fest” di Hemingway e “An autobiography of Alice B Toklas” di Gerturde Stein per il contorno e l’ambiente culturale che vi era a Parigi in quegli anni e ho ritrovato qualche tratto, magari sono solo mie idee, della “Suite Française” della Nemirovsky per le bassezze e le grandezze che fanno di contorno ai grandi drammi umani. La stesura del libro è stata corredata da un lavoro di ricerca non comune. Ne esce la figura di una donna non comune, “vanesia ma non sciocca” per citare un passo, capace di aggirarsi nei luoghi più cupi di una guerra civile appoggiata dai governi fascisti del continente dove il bersaglio principale non erano quanto i belligeranti ma la popolazione civile e di tornare a Parigi per riprendere una vita “normale”. Il libro mi è piaciuto ma, purtroppo, sono stato felice di finirlo. Considerazione finale, chi tenta di ridurre Gerda alla mera figura della ragazza di Robert Capa, pecca di maschilismo cieco. Cercate su Youtube un film, “The mexican suitcase”, vi dirà qualcosa di più su questo periodo e sulla storia dei personaggi. Mi piace quest’epitaffio, citazione del fidanzato, ultimo a prendere la parola: “Avevamo un’amica in comune che è morta in Spagna. Oggi nessuno sa più chi era Gerda Taro. Si è perso traccia persino del suo lavoro fotografico, perché Gerda era una compagna, una donna, una donna coraggiosa e libera, molto bella e molto libera, diciamo libera sotto ogni aspetto.” Aggiungo, che quest’ultima frase non suoni come un giudizio. L’avrebbe odiato.
Domenico-Apostolico
Ecco finito. È come se mi fosse venuto a mancare un caro amico. Tristezza e nostalgia. Non mi voglio dilungare per timore di dare indicazioni superflue e quindi guastare il piacere della lettura. Un autore di riferimento: Luigi Pirandello.
Fabiola-Greco
Una ricostruzione, stile detective di come possa essere accaduto l' incendio che ha spazzato via la grande Roma.. seguito del primo volume, ce ne sarà un terzo! Piacevole e soprattutto interessante come tutte le cose proposte da Alberto Angela!
Cosimo Fucci
mi è piaciuto molto come storia. bravo emanuele trevi
Giuseppe-Mercadante
Probabilmente il mio preferito per ora, a pari col quarto capitolo. Non c'è stata una parte in tutto il romanzo che mi ha annoiato, ho trovato un buon equilibrio tra le varie vicende narrate. Incredibilmente ho apprezzato anche le varie storie d'amore che hanno occupato una parte discreta della narrazione, anzi volevo saperne sempre di più e mi sono ritrovato a tifare per questo o quell'altro personaggio. Finalmente dopo 6 capitoli Malfoy ha un approfondimento e si sta rivelando essere un personaggio interessante, la sua storia mi convince e voglio saperne di più, idem per Piton che non mi ha deluso, magnifico Silente che ha dato davvero molto in questo romanzo. Dopo un finale incredibile mi aspetto davvero tanto dall'ultimo libro.
Giuseppe-Mercadante
Molto bello, ma lo consiglio solamente a chi ha già conoscenza del mondo in cui è ambientata e ai fan del professore.
Giuseppe-Mercadante
Il libro mi è piaciuto e l'ho letto molto volentieri, la lettura è stata scorrevole. Mi aspettavo decisamente di più dalle descrizioni che nel libro sono poche e brevi: qualche riga o poche parole per descrivere tutto, ciò giova alla trama però non mi ha permesso di immergermi più a fondo in quegli ambienti fantastici. La prima parte è stata un po' noiosa, ma da quando inizia il viaggio per andare a Hogwarts e vengono introdotti i personaggi principali si riprende molto bene, e si nota una cura particolare nella creazione di questo mondo magico, di cui vuoi sempre saperne di più, ma che viene spiegato a poco a poco.
Marzio
Un romanzo che dice, rubacchio un po' da Jennifer Egan su Zero K, qualcosa su questi anni, non so quanti e non importa: adesso, in Europa, in Occidente, in un uomo. Un libro che è un po' molte cose, il diario di un depresso, Broken Flowers con il protagonista che vaga di ex in ex alla ricerca però di felicità, uno scenario da uprising credibile.Migliore di Sottomissione, odioso perché banale in alcune descrizioni e personaggi ma ok, come fa dire al protagonista "dio è uno sceneggiatore noioso" o qualcosa del genere. In ogni caso un ottimo romanzo, con alcuni momenti meravigliosi.
Marzio
Prime dieci pagine: "Non mi frega niente di questo tipo rinchiuso in una stanza" e "mi frega troppo poco di Bucarest" Dopo pagina 20: "Maledetto ******* che lo ha sponsorizzato, non mi farò più fregare" Pagina 30: "mmmmmmm, bravino però"Poi arriva "abbacinante", la parola al posto giusto dopo alcune pagine folli, ispiratissime, una battaglia che mi rimanda a Vollmann e Burroughs, insieme, strafatti, Sesta Essenza, pura creatività.Al secondo abbacinante e il French Quarter capisco che devo assolutamente leggere anche gli altri due volumi della Trilogia. Cartarescu non è la mia "parrocchia" di letture ma, oltre la prosa ottima e il linguaggio "luminoso", è uno scrittore incredibilmente creativo.
Eugenia Rosetti
Un libro che mi è stato consigliato e che ho AMATO e a mia volta desidero consigliare. È strepitoso e toccante la voce narrante che ci accompagna nella storia è di un ragazzino e noi vediamo tutto attraverso i suoi occhi e lo sentiamo attraverso il suo gergo! Momò non è un bambino qualunque: è un figlio indesiderato di una prostituta. Sua madre lo abbandona alle cure di Madame Rose Ebrea ed ex prostituta che gestisce una sorta di “casa d’accoglienza” per figli di prostitute nel quartiere Belville a Parigi. Mentre gli altri bambini troveranno famiglie che li accoglieranno oppure verranno riscattati dalle loro vere madri per Momò non ci saranno richieste. Nonostante la vita non proprio ideale, le persone bizzarre che abitano nel condominio e le condizioni di salute di Madame Rose che si aggraveranno nel corso del libro Momò non si darà per vinto, troverà sempre il lato positivo e farà del suo meglio per accudire e amare Madame Rose. La vita davanti a sè è un vero e proprio inno all’amore: un amore puro, disinteressato e coraggioso come quello che Momò prova e dimostra nei confronti di Madame Rose. Un libro che fa crollare tutti i pregiudizi e gli stereotipi che si possono nutrire nei confronti di chi è diverso da noi perché anche se siamo nel 2020 purtroppo certi giudizi facili viaggiano ancora sotto traccia. Una lettura che tutti dovrebbero affrontare perché ti apre il cuore e la mente. Preparate i fazzoletti perché c’è da commuoversi e anche tanto, o almeno a me è successo. In ultimo trovo questa edizione illustrata un vero gioiellino.
Fabiola-Greco
Porta in un viaggio attraverso i secoli con la potenza misteriosa della musica che s’intreccia con il più efferato dei delitti, in un gioco potente e fine alla scoperta del Male. Piaciuto molto!