(BRUNO CONTI CON GIAMMARCO MENGA, “UN GIOCO DA RAGAZZI”, BUR, PP 208, EURO 13).
Il più brasiliano dei calciatori italiani, come lo definì Pelè, si racconta per la prima volta in questa autobiografia sincera dove narra il calcio di una volta fatto di sacrifici e di campi impolverati. Torna in libreria la leggenda della Roma Bruno Conti con la nuova edizione di “Un gioco da ragazzi”, libro scritto con il giornalista di Mediaset Giammarco Menga ed edito da Bur Rizzoli.
Aveva cominciato con il baseball il piccolo Bruno, ma lo aspettava una lunga ed emozionante carriera che avrebbe fatto di lui una colonna della Roma e un uomo-chiave nel mitico Mondiale del 1982. Cresciuto in una famiglia semplice e molto unita a Nettuno, nei dintorni della Capitale, Bruno ha fatto la gavetta per campetti e ha lottato contro il pregiudizio verso la sua piccola statura che, però, non ha potuto fermarlo grazie alle sue eccezionali doti da funambolo e alla sua personalità testarda e pugnace. Nonostante i numerosi provini andati male, compreso quello con il mago Helenio Herrera che lo scartò perché “troppo gracilino per giocare a calcio”.
Nelle pagine del libro si susseguono aneddoti inediti con gli altri protagonisti dell’epoca, da Liedholm, superstizioso, a Pruzzo, dedito alla guida pericolosa per le strade della Liguria, fino ai ricordi di partite memorabili: da quelle del Mondiale in Spagna a quelle dello scudetto con la Roma del 1983, senza dimenticare però la cocente delusione della finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool.
Ma in “Un gioco da ragazzi” – nel 2023 vincitore del premio selezione Bancarella Sport e del premio Grandi Lettori al concorso letterario sportivo Invictus – emerge anche la profonda amicizia con i campioni del suo tempo, Diego Armando Maradona su tutti che per anni corteggiò Bruno per farlo andare al Napoli.
Sono tutti spiragli di vita personale e sportiva che svelano al lettore l’epoca in cui il calcio era ancora “un gioco da ragazzi”, fatto di fatica ed entusiasmo e di festeggiamenti a base delle fettuccine al ragù di mamma Secondina. E, allo stesso tempo, riportano alla mente dei tifosi della Roma e di tutti coloro che ricordano la Nazionale dell’82 un protagonista unico e assoluto.