Tonuti Spagnol (1930-2017) era il più giovane dei ragazzi che gravitavano nell’orbita di quella straordinaria e irripetibile esperienza poetica, pedagogica e umana che Pasolini fondò a Versuta nel 1945, l’Academiuta di lenga furlana. Ed è a lui che Rienzo Pellegrini – ex docente di Letteratura e Lingua friulana all’Università di Trieste – ha dedicato il suo nuovo libro, “Tonuti Spagnol. Dai giorni dell’Academiuta agli anni estremi.
Il dialogo con Pier Paolo Pasolini tra lettere e poesie”, che sarà presentato in anteprima sabato 7 ottobre, nel Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa.
Pellegrini si sofferma sulla figura di colui che dell’Academiuta è stato uno dei discepoli di maggior talento, “e la cui scrittura – afferma – senza la presenza di Pasolini non si spiegherebbe, ma dotato di un’ autonomia spiccata e questo volume si propone di mettere in rilievo e di illustrare tale personalità nelle quattro parti che lo formano”.
Il libro, edito dal Centro Studi casarsese, raccoglie i primi versi friulani di Spagnol trovati in un quaderno autografo, l’interessante epistolario con Pasolini, i versi italiani composti dall’inverno 1943-44 al 2017 e i preziosi quadernetti della “scuoletta” di Versuta, che consentono al lettore di conoscere anche la pedagogia del “maestro” Pasolini.
Nello scambio epistolare, che si esaurisce alla fine degli anni ’50, dialoghi intensi e fitti di interesse: “A parte il fatto che conduco una vita violentissima. non violenta – scriveva Pasolini a Tonuti – lo scriverti mi riesce molto difficile, quasi angoscioso: e tu capisci perché, la nostra amicizia, quegli anni, quelle estati e quegli inverni, la prima gioventù, quei sentimenti così assoluti, e, forse, il momento più alto della vita. Perdonami quindi questa specie di sgarbato silenzio, che è invece terrore di guardare indietro”.